Emilio Draghelli
Emilio Draghelli (Ancona, 20 luglio 1900 – ...) è stato un generale e aviatore italiano, prese parte a diverse spedizioni: Crociera del Mediterraneo Orientale, a quella del Mediterraneo Occidentale e alla Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile Durante la Seconda guerra mondiale comandò dapprima il 59º Gruppo Bombardamento Terrestre e poi il 45º Stormo Trasporti. BiografiaNacque ad Ancona il 20 luglio 1900,[2] e si arruolò nella Regia Marina, venendo nominato sottotenente macchinista nel febbraio 1921.[3] Si imbarcò per due anni a bordo di sommergibili, e per un altro anno sulle torpediniere.[1] Transitato in forza nella Regia Aeronautica nel 1924, divenne pilota militare nel settembre dello stesso anno. Prese parte alla Crociera del Mediterraneo Orientale[1] e a quella del Mediterraneo Occidentale[1] (giugno 1929) volando a bordo degli idrovolanti Savoia-Marchetti S.55A.[3] Nel corso del 1930 fu promosso al grado di capitano.[1] Tra il 17 dicembre dello stesso anno ed il 15 gennaio 1931 partecipò alla Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile,[3] guidata dal generale Italo Balbo.[1] Egli pilotava uno dei Savoia-Marchetti S.55TA (matricola I-DRAG) utilizzati nell'impresa, appartenente alla "Squadriglia Bianca". Oltre a lui l'equipaggio era composto anche dal tenente Leonello Leone, dal 1º Aviere Carlo Giorgielli, e dal sergente maggiore Bruno Bianchi.[4] Per questa impresa gli fu assegnata la Medaglia d'oro al valor aeronautico,[5] e venne fatto Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.[3][6] Tra la fine del 1932 e l'inizio del 1933 effettuò un viaggio in Groenlandia per la costituzione della base aerea di Julianehab di cui, poi, inviò dettagliata relazione al colonnello Stefano Cagna.[N 1] All'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno del 1940, il Tenente Colonnello Draghelli comandava il 59º Gruppo Bombardamento Terrestre[N 2] basato sull'aeroporto di Bresso,[7] appartenente al 41º Stormo B.T.[7][N 3] Il 30 giugno il 59º Gruppo venne rischierato sull'aeroporto di Gela, in zona di operazioni.[7] Alla testa del suo reparto partecipò a numerose azioni di guerra contro la Royal Navy (la marina militare britannica) in appoggio alla Regia Marina italiana. Prese parte alla battaglia di Punta Stilo,[7] e a numerose missioni di bombardamento contro i porti e gli aeroporti dell'isola di Malta. A partire dal 12 dicembre il suo reparto venne schierato in Africa settentrionale italiana, operando in seno alla 5ª Squadra aerea[7] fino al 27 febbraio 1941 quando fu rimpatriato a seguito delle forti perdite subite durante le operazioni contro le forze inglesi.[7] Dal 20 marzo 1941 al 2 settembre 1942, con il grado di colonnello, fu comandante della base aerea di Cameri, in provincia di Novara sede del 7º Stormo.[8] Dopo quella data fu nominato comandante del 45º Stormo Trasporti, equipaggiato con velivoli Savoia-Marchetti S.M.82 Marsupiale, operante in seno al Comando Servizi Aerei Speciali, con il compito di rifornire le truppe italiane operanti in Libia e successivamente in Tunisia. Onorificenze«Comandante di gruppo da bombardamento terrestre, conduceva più volte le sue squadriglie all'attacco di munite basi e di forze navali nemiche. Sempre incurante della reazione avversaria, conseguiva ottimi risultati, confermando le sue qualità di valoroso combattente. Cielo del Mediterraneo Centrale, 11 giugno-2 settembre 1940-XVIII.[9]»
— Regio Decreto del 9 dicembre 1941-XX «Ha partecipato alla Crociera Aerea Transatlantica in qualità di pilota. Orbetello-Rio de Janeiro, 17 dicembre 1930 - 15 gennaio 1931.[2]»
— Regio Decreto 25 maggio 1932.[6]
— Regio Decreto 27 ottobre 1934.[10]
— Regio Decreto 22 aprile 1941.[11]
NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Voci correlate |
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