Eliza FarnhamEliza Farnham (Rensselaerville, 17 novembre 1815 – New York, 15 dicembre 1864) è stata una scrittrice e attivista statunitense, femminista e abolizionista nota in particolare per il suo contributo alla riforma carceraria. BiografiaNata a Rensselaerville, New York, si trasferì in Illinois nel 1835 dove l'anno successivo sposò Thomas J. Farnham, per poi tornare a New York nel 1841. Nel 1843 scrisse una serie di articoli nel giornale Brother Jonathan opponendosi agli articoli di John Neal in cui, all'interno dello stesso giornale, si schierava a favore del suffragio femminile. Riguardo a questi articoli Elizabeth Cady Stanton e Susan B. Anthony hanno scritto nel 1887 che "Mrs. Farnham visse abbastanza a lungo per tornare sui suoi passi e accettare la più alta verità."[1] Nel 1844, grazie all'influenza di Horace Greeley e di altri riformatori, fu nominata matrona del reparto femminile della prigione di Sing Sing, dove applicò l'uso della frenologia per rieducare le prigioniere, metodo in cui credeva fortemente.[2] Con lo scopo di migliorare il comportamento delle detenute, Farnham cambiò i tipi di materiali di lettura disponibili per le donne detenute, sostenendo anche l'uso della musica e della gentilezza nella riabilitazione delle detenute. Farnham mantenne la carica di matrona fino al 1848 quando, tra polemiche sulle sue scelte e convinzioni, si dimise.[3] Si trasferì in seguito a Boston, dove per diversi mesi fu in contatto con la direzione del Perkins Institution for the Blind. Nel 1849 si recò con i suoi due figli in California, dove aveva ereditato delle proprietà,[4] e vi rimase fino al 1856, anno in cui tornò a New York. Per i successivi due anni si dedicò allo studio della medicina e nel 1859 organizzò una società per aiutare le donne indigenti a trovare casa negli stati occidentali degli Stati Uniti, occupandosi in prima persona di diverse compagnie di questa classe di emigranti. Successivamente è tornata in California. Morì di tubercolosi all'età di 49 anni.[5] Era atea.[6] Opere
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