Dry those fair, those crystal eyes Dry Those Fair, Those Crystal Eyes |
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Musica |
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Compositore | Edward Elgar
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Tipo di composizione | Canzone
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Epoca di composizione | 1899
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Prima esecuzione | 21 giugno 1899
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Pubblicazione | 1899
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Organico | voce, pianoforte
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Testo inglese |
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Autore | Henry King
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Manuale |
Dry those fair, those crystal eyes è una poesia di Henry King (1591-1669) Arcivescovo di Chichester, messa in musica dal compositore inglese Edward Elgar nel 1899.
Fu pubblicata nel Souvenir of the Charing Cross Hospital Bazaar e la sua prima esecuzione avvenne alla Royal Albert Hall il 21 giugno 1899.
Versi
( EN)
«DRY THOSE FAIR, THOSE CRYSTAL EYES
- Dry those fair, those crystal eyes,
- Which, like growing fountains, rise,
- To drown their banks: grief’s sullen brooks
- Would better flow in furrow’d looks ;
- Thy lovely face was never meant
- To be the shore of discontent.
- Then clear those waterish stars again,
- Which else portend a lasting rain ;
- Lest the clouds which settle there,
- Prolong my winter all the year,
- And thy example others make
- In love with sorrow for thy sake.»
( IT)
«ASCIUGA QUEI BEGLI OCCHI, QUEGLI OCCHI DI CRISTALLO
- Asciuga quei begli occhi, quegli occhi di cristallo
- Che, come fontane sorgenti che si alzano,
- Annegano le loro ciglia: ruscelli imbronciati dal dolore
- Scorrerebbe meglio aggrottando le sopracciglia;
- Il tuo bel viso non è mai stato pensato
- Per essere la riva della scontentezza.
- Quindi libera di nuovo quelle stelle umide,
- Che altrimenti si presagisce una pioggia persistente;
- Perché le nuvole che si insediano lì,
- Prolungano il mio inverno tutto l'anno,
- E il tuo esempio altri fanno
- Innamorare del dolore per amor tuo.»
Incisioni
Bibliografia
Collegamenti esterni
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