Dragonero (serie a fumetti)
Dragonero è una serie a fumetti di genere fantasy incentrata sull'omonimo personaggio immaginario Dragonero, e pubblicata dal 2013 dalla Sergio Bonelli Editore. Il personaggio è apparso per la prima volta nella collana Romanzi a fumetti sempre dell'editore Bonelli, pubblicato nel 2007. Storia editorialeIl personaggio è apparso per la prima volta nel primo volume della collana Romanzi a fumetti, uscito nel 2007. Nel febbraio del 2009 Stefano Vietti annunciò che erano iniziati i preparativi per un secondo romanzo a fumetti di Dragonero ad opera degli stessi autori.[1] Nell'ottobre del 2010 venne diffusa la notizia che il seguito non sarebbe stato un singolo albo, ma una serie mensile prevista per il 2012 i cui primi quattro numeri sarebbero stati la divisione del singolo albo precedentemente annunciato.[2] In seguito Luca Enoch chiarì che non sarebbe stata una miniserie di pochi numeri, ma un'intera serie regolare di lunghezza indefinita, con Giuseppe Matteoni come disegnatore ufficiale.[3] A ParmaFantasy, nel giugno del 2011, si apprese che l'uscita era stata posticipata alla primavera/estate 2013 e furono svelati alcuni nomi dei disegnatori.[4] La lista completa fu annunciata ad ottobre: oltre a Giuseppe Matteoni, Gianluigi Gregorini, Giancarlo Olivares, Gianluca Pagliarani, Cristiano Cucina, Alfio Buscaglia, Francesco Rizzato, Antonella Platano, Giuseppe De Luca, Walter Trono e Andrea Bormida.[5] A maggio fu inaugurato il blog Dragonero, diario di viaggio sul quale vengono pubblicati disegni e racconti dalla futura serie. Il 3 novembre 2012, a Lucca Comics & Games fu annunciato che l'uscita della serie, di periodicità mensile, era prevista per giugno 2013.[6] La casa editrice infine preannunciò ufficialmente per l'11 giugno 2013 la data di uscita del primo numero della serie, intitolato Il sangue del drago.[7] Al Salone internazionale del libro svoltosi tra il 16 e il 20 maggio 2013 è stato distribuito gratuitamente il "Numero Zero" della serie, edito in collaborazione con la Multiplayer.it Edizioni.[8] questo numero zero non è altro che un'anteprima del primo numero della serie, infatti ne contiene le prime tavole. Il 17 maggio è stato pubblicato online il trailer.[9] L'11 giugno 2013 è uscito il primo numero della serie regolare di Dragonero. La serie ha inizio con una quadrilogia chiamata "La Saga della Nera Signora" alla quale seguiranno storie che ricopriranno albi da uno a due, salvo saghe di più ampio respiro come la prima. Inoltre, in alcuni albi verranno pubblicati anche dei racconti brevi, degli spin-off di approfondimento legati a personaggi comparsi all'interno della serie. Visto il successo di Dragonero in Italia la M-comics nell 2014 ha iniziato a pubblicare la versione Macedone di Dragonero. Il 31 luglio 2014 è uscito il primo "Speciale Dragonero" a colori a cadenza annuale mentre il 25 novembre 2015 è uscito il primo "Dragonero Magazine" a colori sempre annuale. Nel 2016 la serie ha venduto una media di 26 000 copie al mese.[10] A giugno del 2016 l'associazione culturale Cronaca di Topolinia, ente di divulgazione sul fumetto con una sua attività editoriale, durante la 56ª Mostra Mercato del Fumetto di Reggio Emilia ha iniziato la sua campagna associativa relativa a quell'anno con la pubblicazione del "Pack Abbonamento Dragonero anno 2016/2017" con all'interno un albo di Dragonero contenente una storia inedita, in "omaggio" a tutti coloro che si fossero iscritti versando una quota associativa di 100 euro. Questa storia, mai ristampata, dal titolo "Mai fidarsi di un mago" e scritta da Stefano Vietti, rappresenta l'albo più raro e più costoso per i collezionisti della serie, dato che si tratta di un episodio in bianco e nero formato da sole 10 pagine. Durante Lucca Comics & Games 2015 è stata annunciata l'idea della casa editrice di sviluppare una serie dedicata a un pubblico più giovane[11]. La serie è stata confermata durante Lucca Comics and Games 2016[12], in cui Luca Enoch e Stefano Vietti hanno presentato due nuove serie ambientate nel mondo di Dragonero[13]. La prima serie, dal titolo "Dragonero Adventures" (titolo di lavorazione "Dragonero young" o "Le avventure di Ian e Gmor"), narra le vicende dei protagonisti durante l'adolescenza. La pubblicazione è cominciata nel novembre 2017, in volumi a colori da 64 pagine in un formato più grande rispetto a quello bonelliano. Tutti gli studi preparatori e il primo numero della serie sono stati realizzati da Riccardo Crosa. La prima stagione si è conclusa con il n° 12 uscito il 6 ottobre 2018. La seconda iniziativa editoriale, dedicata ad un pubblico maturo sia per argomenti trattati sia per lo stile dei disegni, sarà un contenitore per storie ambientate in luoghi non visti nella serie regolare e si intitolerà "Le cronache dell'Erondar". Il primo ciclo di storie, disegnata da Mario Alberti, ha come titolo di lavorazione "La compagnia di Senz'Anima" e racconterà di una compagnia di mercenari a cui un giovane Ian apparteneva.[12][13] Nel luglio 2018 è stato pubblicato l'Atlante Dragonero che approfondisce attraverso una serie di cartine geografiche il mondo della serie a fumetti[14] TramaDragonero racconta le avventure di Ian Aranill, Scout dell'Impero Erondariano ed erede della nobile ed antica casata dei Varliedàrto, ovvero dei "Cacciatori di Draghi". Ex-militare, compie un servizio di intelligence per l'autorità imperiale che lo contatta quando ha bisogno dei suoi servigi. Suoi compagni sono l'orco Gmor Burpen, suo amico d'infanzia, e l'elfa silvana Sera di Frondascura, maestra botanica e discendente dell'unico clan elfico che ha deciso di non abbandonare le terre degli uomini, con i quali convive presso una torre di guardia restaurata nelle vicinanze della città di Solian, capitale delle repubbliche indipendenti. Occasionalmente ai tre si aggiungono anche la sorella di Ian, Myrva Aranille, membro dell'Ordine dei tecnocrati, e Alben il Luresindo, ovvero un mago "Custode della Luce". Loro cinque più una sesta compagna, una monaca guerriera di nome Ecuba apparentemente perita durante una missione, sono gli artefici del rinnovo del "Grande Divieto", il sigillo che tiene lontana la dimensione infernale degli Abominii dal mondo umano. Proprio in seguito a questa missione Ian ha ottenuto dei poteri bevendo accidentalmente del sangue di Drago e la sua spada, Saevhasectha (Tagliatrice Crudele), si è brunita. Da quel momento tutti lo chiamano Romevarlo (Dragonero). Saghe
PersonaggiRazze
AmbientazioneCorpi e Ordini principali dell'Erondàr
Uno dei tanti corpi regolari dell'esercito imperiale, è molto particolare per la sua struttura. Fondato da Varim Abenausen durante i "secoli bui", anni di campagne e annessioni territoriali contro numerosi popoli dell'Ecumene da parte della dinastia Erondariana, il Corpo ha più di trecento anni ed esegue i più svariati compiti dalle semplici esplorazioni a missioni di salvataggio, di spionaggio, di supporto, di indagine. Possono anche agire come rappresentanti imperiali presso le genti che visitano o presso le località non sottoposte al diretto controllo del potere centrale. Ogni Scout ha con sé un diario personale su cui annotare, oltre a pensieri personali anche ciò che ritengono debba essere reso noto al governo, e in più posseggono un "lasciapassare imperiale" che permette la loro autentificazione da parte delle autorità o della gente comune, utile nonostante il mantenere un basso profilo sia essenziale per compiere le proprie missioni muovendosi più agilmente nell'anonimato. Gli Scout sono in viaggio per la maggior parte dell'anno anche se annualmente compiono dei raduni a cui tutti i membri del Corpo sono tenuti a partecipare per ricevere aggiornamenti e per consegnare i propri diari affinché le informazioni in essi contenuti possano essere raccolte e inviate agli archivisti imperiali. Al contrario di altri corpi militari, non hanno simboli, bandiere, regole scritte o divise ufficiali, benché possiedano un insieme di principi da seguire come l'obbligo di viaggiare sempre in coppia, sebbene non sia obbligatorio che entrambi appartengano al Corpo. L'unica eccezione è stata fatta per l'elfo Ewyan che viaggia da solo. L'attuale capo degli Scout è Yeraban Sarra, in carica da circa vent'anni, dopo essere stato per molti anni il comandante dell'esercito del regno di Aergyll[18]. Gmor Burpen in quanto orco non è mai stato uno Scout ufficialmente, risultando essere solamente l'attendente di Ian Aranill, fino a quando l'imperatore Aithor non glielo concesse in riconoscenza per i servizi resi all'Impero[36]. Nella loro lunga storia gli Scout non hanno mai avuto una sede fissa per i loro raduni fino a quando il cancelliere Ausofer non gliela ha donata una, ricavandola da un vecchio albergo presso la costa occidentale del Mare della Brezza[37].
Ordine derivato dalla scissione dell'antica Confraternita degli Incanti, è composta da coloro che seguono le antiche leggi della magia[17] e il loro simbolo è una mano fiammeggiante. Più isolato rispetto ad un tempo, anche soprattutto per ingerenza dei tecnocrati e della Cancelleria Imperiale, l'ordine dei Lùresindi è comunque ancora attivo soprattutto per le minacce di natura magica o sovrannaturale di cui sono grandi conoscitori ed esperti, come gli Abominii[17], gli Impuri[38] o i Reietti[39], e la loro opinione è tenuta in gran conto presso la Corte[40]. Numerosi templi dell'ordine sono sparsi per l'Erondàr e ognuno di essi custodisce una reliquia, la più importante delle quali si trova presso la sede dell'ordine all'interno del palazzo imperiale a Valhendàrt. Al nome di ogni mago fa seguito un numero ordinale che ne indica la posizione gerarchica all'interno dell'ordine. Alben, mentore e amico di vecchia data di Dragonero, è un membro di quest'ordine.
Ordine derivato dalla scissione dell'antica Confraternita degli Incanti, è composta da uomini e donne di grande inventiva e capacità tecniche che puntano allo sviluppo tecnologico e alla costruzione di strumenti e macchine[17]. Sono molto legati all'ambito militare dell'Impero ma le loro abilità sono anche poste al servizio del società civile, come si può evincere dalle stato della capitale imperiale, Vàhlendàrt[41]. Oltre a coloro che sono dediti alla ricerca vi sono anche degli "agenti tecnocrati", come Myrva Aranille, che oltre a portare avanti i propri studi compiono missioni sul campo per conto dell'Impero, adoperando le proprie abilità per la buona riuscita delle stesse[42]. La loro base e la sede della loro accademia è presso la torre di Tectŭendàrt, posta su un'isola nei pressi della capitale imperiale nel "Mare della Brezza"[40].
Ordine di monache guerriere, al cui capo vi è una Madre Superiora e un concilio di Madri Anziane, legato intimamente all'Ordine dei Lùresindi[43], la cui sede è il convento di Fhaùcasaepta (Golasbarrata) nei pressi dei monti Nomineidei, nel Nord dell'Erondar[17]. Le Madri Guardiane sono altamente addestrate nell'uso di diversi tipi di armi bianche sia a corta, a media e lunga distanza, con armi da lancio, esplosive e legate anche alla magia come il "Fuoco magico" che si scaglia attraverso degli involucri di carta[17]. Ricevono anche un addestramento nelle arti marziali e nel padroneggiare tecniche sonore come il "Canto che uccide"[17] e gli "urli imperativi" in grado di bloccare la fuga di uomini e animali[44]. Le Madri Guardiane in missione sono attrezzate con un artefatto chiamato Percussore che permette in caso di necessità di lanciare un segnale di localizzazione, rintracciabile tramite un altro artefatto chiamato Tracciatore[45]. Tale addestramento è volto ad un solo obiettivo: proteggere i Lùresindi quando viene loro richiesto in viaggi o missioni particolarmente perigliose. La monaca scelta deve essere pronta a dare la vita per lui, ha la priorità su chiunque altro[17]. Nel caso in cui il mago morisse di morte violenta allora la medesima sorte tocca alla madre-guardiana. Può capitare che alla morte venga piuttosto scelto il destino di "infima", ovvero una vita da schiava e da storpia. L'ordine prevede severe punizioni quando le monache vengono a mancare ai propri doveri o commettono gravi colpe[43]. L'abbigliamento tipico delle monache è composto da un copricapo, da cui fuoriesce un velo lungo tutta la schiena, e un lungo abito nero che ricopre interamente il loro corpo fatta eccezione per gli occhi. La Madre Superiora è l'unica che si differenzia per l'assenza del velo sul volto e la sostituzione del copricapo con un velo che copre i capelli e due paraorecchie. In missione invece si adoperano diversi tipi di protezioni e divise[17][43]. Non vi è un voto di castità in senso stretto, poiché periodicamente le monache possono godere dei piaceri del "Boschetto dello sposo" ma rigidamente controllato e regolamentato. Esiste uno specifico gruppo di monache all'interno dell'ordine che non gode di buona fama, il Corpo delle Madri Grigie, che si occupano anche di dare la caccia alle fuggiasche, agendo in coppia. Quando una monaca diventa una Madre Grigia si dice che "indossa il grigio"[43]. Le monache diventano le Madri Guardiane dei Lùresindi attraverso uno specifico rito: la monaca vestita si immerge in una vasca dotata di scalini da cui poi fuoriesce spogliata delle sue vesti. A quel punto di fronte al mago offre parte della sua chioma che viene recisa con un pugnale. Lasciata cadere la ciocca di capelli, la monaca viene rivestita e armata dalle sue consorelle. Il mago poggia allora la cima del suo bastone sulla fronte della monaca e proclama queste parole: "Ti ho separato dalle tue sorelle... ora, ponendoti il nome di (nome scelto dal Lùresindo), io, (nome del Lùresindo), ti prendo come mia guardiana!" A quel punto la monaca risponde: "Io accetto (nome scelto dal Lùresindo) come mio nome... ora la mia vita è al servizio del Lùresindo che mi ha chiamato."[17].
Potente organizzazione diffusa in tutto l'Impero che si occupa delle operazioni minerarie e di estrazione di materie dal sottosuolo: tutte le attività di tal genere passano attraverso il Sindacato e questo comporta che l'intera economia dei metalli è rappresentata dai Nani. Il loro popolo possiede per mandato imperiale il monopolio per le estrazioni minerarie da secoli quando l'imperatore Brevalaer Erondàr sconfisse le truppe di Narohk il Forte e di Koulm "Maglio di pietra". Dopo aver loro ordinato di smantellare le armate e giurare fedeltà alla dinastia, concesse loro indulgentemente il monopolio[20]. Gli operai del Sindacato sono soliti spostarsi da un distretto minerario ad un altro, in tutto l'Erondàr[46]. Attualmente a capo dell'organizzazione vi è Antracite, vecchia conoscenza di Dragonero[20].
È considerata la gilda più potente dell'Impero[47] al cui comando si trova Horacio Ghenna cugino del re di Aergyll[48]. Controlla l'assetto delle strade, dei ponti, della loro costruzione e manutenzione, e le gabelle per il transito, oltre che occuparsi del traffico delle merci[18][49]. La sua sede si trova nella capitale imperiale, Vàhlendàrt, presso la "via delle corporazioni"[47]. La Gilda possiede una propria milizia personale[18][50].
I Bestiarii sono "cacciatori di mostri" e un tempo, quando terribili belve erano numerose per i territori dell'Erondàr, essi erano gli uomini giusti da chiamare. Attualmente i vari ordini sono meno diffusi e la loro stessa fama si è fatta più cupa rispetto ad un tempo. I Bestiarii accolgono orfani, figli illegittimi, provenienti da genitori nobili o da famiglie di ceto più umile. Alcuni Bestiarii arrivano anche a rapire i bambini o a commerciare con le famiglie troppo numerose. Avere numerosi allievi è importante a causa del duro addestramento al quale non tutti sopravvivono. Una volta compiuto sono feroci ed impavidi cacciatori, che si fanno pagare bene, versando un decimo dei loro guadagni al proprio ordine a cui sono legati a vita. Vestono con armamenti ricavati dalla prede cacciate, non solo come strumento di difesa o di offesa ma come veri e propri simboli di valore e capacità[51]. Fazioni e centri di potere
Il maggior organismo politico del mondo di Dragonero. Retto dalla dinastia Erondàr, che dà il nome all'Impero ed è anche sinonimo dell'Impero stesso, ha un dominio diretto su buona parte dell'Ecumene in seguito a numerose guerre di espansione contro Elfi, Orchi e regni umani rivali; esistono in aggiunta reami vassalli dell'Impero con forme proprie di autogoverno e regioni in continua lotta per la propria autonomia come l'Enclave della Montagna e l'Enclave dei Grandi Laghi. L'Impero ha recato un'influenza politica, culturale e religiosa sui propri territori, benché abbia fatto numerose concessioni come la libertà di culto. Esso si avvale oltre della Cancelleria Imperiale per l'amministrazione anche di altre strutture come la Gilda dei Mercanti, per il mantenimento delle vie di comunicazione come strade e ponti, della Gilda dei Tecnocrati, per lo sviluppo tecnologico militare e in parte civile, e confida nell'Ordine dei Lùresindi per le problematiche legate all'ambito magico e soprannaturale. L'esercito imperiale è composto da numerosi corpi militari con diverse funzioni di difesa, sorveglianza ed intelligence mentre l'esercito regolare è composto anche da numerose truppe ausiliarie provenienti dai regni vassalli, come quello di Candarya e di Aergill. L'Impero ha superato gli otto secoli di vita e la sua capitale, dove risiede la famiglia imperiale, è la città di Vàhlendàrt.
Esistono sei regni minori vassalli dell'Impero con i quali ha diversi rapporti diplomatici: Raghnar, situato nell'estrema area nordoccidentale dell'Erondàr, Aelaig, popolato dagli Alti Elfi del Nord, Lehorian, i cui sovrani appartengono a una casata cadetta degli Erondàr, Ta-Rahs, Aergyll e Candarya.
Entità politica autonoma ed indipendente derivata dall'unione di quattro città-stato repubblicane, dotata di una propria milizia cittadina e personale politica interna. Le quattro città sono Solian, capitale della federazione, Eijan, Arjan e Teoan, che si trova sull'isola di fronte alla baia di Solian[17]. Ogni città è governata da un Borgomastro che tra i suoi compiti ha quello di custodire con la vita un importante segreto che in passato ha permesso alle quattro repubbliche di rendersi indipendenti dall'Impero[52]. La Federazione è comunque in buoni rapporti con l'autorità imperiale, ed esistono dei trattati che li regolamentano e definiscono anche l'attività degli agenti imperiali presso il territorio federato.
Romelinwe è la città nascosta degli Elfi silvani nel cuore dell'immensa "Foresta Vecchia" e ospita l'intera comunità dei silvani dell'Ecumene. I silvani sono i discendenti del clan degli Elfi Grigi e tendono a vivere un'esistenza isolata dal resto del mondo, tanto che chiunque del loro popolo abbandoni la Foresta, anche per motivi nobili, viene considerato un reietto, un "elfo perduto". I silvani sono però gli elfi con maggiore contatto con le forze della natura e fin da giovani si temprano attraverso un addestramento morale ferreo per controllare la propria percezione dell'ambiente circostante ed emotiva che è molto sviluppata
Regione avversaria all'Impero, stanziata nel Nord dell'Ecumene e costantemente ricoperta da ghiaccio e neve, con alcune zone temperate per via dell'attività vulcanica. Presso di essa, vive il popolo dei "Figli di Olhim", popolo guerriero considerato "pagano" dalle genti dell'Impero poiché rifiuta il "Khame Morhea", il culto della "via degli dei" dell'Impero, e venera Olhim "il primo degli uomini", che si dice piantò il grande frassino nel centro della capitale dell'Enclave e che è considerato l'"asse del mondo", e la Madre Bianca, personificazione della forza della natura. Strutturata in clan e tribù, guidate da sciamani e legate ciascuna ad un proprio albero sacro testimonianza vivente della tribù stessa, la società dei Figli di Olhim è divisa rigidamente in chi lavora, chi combatte e chi prega.
Fazione di popoli del Novelurendàr, regione orientale dell'Ecumene, in lotta contro l'Impero per la propria indipendenza. Caratteristica comune di queste genti sono gli occhi a mandorla. Durante la guerra contro le Regine Nere l'esercito dell'Enclave si schiera al fianco di quello imperiale per affrontare il comune nemico.
Non esiste una vera e propria fazione composta dagli orchi quanto piuttosto zone popolate dalle loro tribù, ognuna legata a una propria "dinastia" di capo-clan, con una cultura comune e ciclicamente in conflitto con numerosi altri popoli dell'Ecumene oltre che tra loro stesse. Il territorio principale degli orchi è la grande isola Lnsârve Silvhôre a Est della città di Solian, il cui nome significa "Grande isola delle Foreste" ma è detta anche "Isola degli Orchi". Eccezion fatta per alcune colonie umane costiere e tribù di Ghoul delle foreste, la maggioranza della popolazione è orchesca.
Uno dei popoli più temuti da parte dell'Impero che popolano l'antica Terra dei Draghi, landa ora desertica e desolata a Nord-ovest dell'Ecumene, fin dai tempi della vittoria sugli Abominii e l'emigrazione dei draghi dall'Ecumene. Discendenti degli elfi silvani resi schiavi dagli Abominii, gli Algenti formano un'unica e immensa Orda nomade con un livello di civilizzazione piuttosto basso, quasi essenziale. Sono implacabili razziatori e la loro resistenza e velocità li rende avversari temibili. Sono tenuti separati dai territori imperiali dall'Arcelonte, la grande muraglia eretta ai tempi delle guerre agli Abominii. Gli algenti non avevano un capo fino a quando non si imbatterono in Ecuba, una madre guardiana compagna di viaggio di Ian Aranill, e decisero di elevarla a capo dell'Orda affinché li guidasse e addestrasse. Luoghi specialiEsistono alcuni luoghi particolari all'interno dell'Impero, punti nevralgici e di grande importanza:
MerchandisingAll'edizione 2013 di Lucca Comics & Games è stato presentato il gioco di ruolo derivato dalla serie a fumetti, Dragonero gioco di ruolo, realizzato da Wyrd Edizioni. Il gioco si basa sulla Open Gaming License ed è compatibile con Pathfinder, la cui edizione italiana è pubblicata dalla stessa Wyrd Edizioni[58]. Nell'aprile del 2018 è stato reso disponibile il Bestiario del gioco[59] Opere correlateRomanzi in prosa
Serie animataIl 9 aprile del 2016 in occasione del festival internazionale Cartoons on the Bay vengono proiettate le prime immagini della serie animata di Dragonero[60]. Il 26 dicembre 2022 i primi quattro episodi della serie, intitolata Dragonero - I Paladini, sono andati in onda in anteprima su Rai 2 sotto forma di film TV e sono stati caricati separatamente su RaiPlay; l'intera serie è stata trasmessa in seguito su Rai Gulp[61] dal 18 aprile al 13 maggio 2023. Note
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