Don Bosco (Brescia)
Don Bosco è un quartiere di Brescia. Geografia fisicaIl territorio del quartiere è sostanzialmente pianeggiante. A nord, confina con la ferrovia Milano-Venezia e la stazione; a ovest, è delimitato da via Dalmazia; a sud, da un tratto di via Corsica e da via Alessandro Lamarmora, fino all'incrocio con via Cipro; a est, da via Cipro, via Corfù, via Creta e parte del cavalcavia Kennedy[2]. Origine del nomeIl toponimo del quartiere deriva dalla presenza dall'istituto salesiano dedicato a San Giovanni Bosco, attivo dal 1927. In precedenza, la zona era identificata come Bottonaga[3]: il termine è attestato già in un atto notarile del 16 febbraio 1131 (Butenaga), in un testo del 1383 è riportato come Botenaghe e nel 1610 Buttoniga[4]. Un tempo indicava tutta l'area rurale comprendente anche il vicino quartiere di Chiesanuova, caratterizzata da orti e ville padronali. All'inizio del Novecento, la cooperativa edile ferrovieri costruì villette e case presso le attuali via Toscana e via Lombardia e il toponimo si restrinse a identificare quella specifica zona che poi fu ufficialmente battezzata Don Bosco[3]. Il locale gruppo ANA si chiama ancora "Alpini di Bottonaga"[5]. Si riporta anche un altro etimo del toponimo: il termine Bottonaga deriverebbe da un opificio dedicato alla fabbricazione di bottoni[6]. StoriaIn parallelo allo sviluppo urbanistico residenziale, nel primo dopoguerra il quartiere Bottonaga vide sorgere i magazzini generali "Borghetto" e la ditta «Federico Masini» specializzata in appalti ferroviari. Nel 1932, il quartiere fu sede della prima sperimentazione di servizio autobus a Brescia: un'autolinea lo collegava a Sant'Eustacchio[7]. Negli anni trenta, l'area residenziale si espanse verso le attuali via Marche, via Lazio e via Sicilia. Nel 1952, la popolazione ammontava a 3 184 abitanti[8]. Nella seconda metà degli anni cinquanta fu aperta l'autolinea fra il quartiere Primo Maggio, Don Bosco e la stazione[7]. La mancanza di strutture sociali e di servizi favorì la costituzione di un comitato, sulla falsariga di quanto stava accadendo in altri quartieri della città: è attestato il suo funzionamento alla fine del 1970[9]. Nel luglio 1972, il consiglio cittadino votò l'istituzione dei consigli di quartiere e suddivise il territorio comunale in trenta aree[10]. Il consiglio del quartiere Don Bosco fu eletto il 16 giugno 1974[11]. Nel 1977, la giunta Trebeschi recepì le disposizioni previste dalla legge 278/1976 e istituì nove circoscrizioni che accorparono i trenta quartieri. Il quartiere Don Bosco costituì la Sesta circoscrizione assieme a Folzano e a Lamarmora[12]. Nel 2007, la giunta Corsini ridusse il numero delle circoscrizioni portandole da nove a cinque: tutta la Sesta circoscrizione fu aggregata alla Quinta e al quartiere di Porta Cremona-Volta per costituire la nuova circoscrizione Sud[13]. Nel 2014, a seguito dell'abolizione delle circoscrizioni per i nuovi limiti imposti dalla legge 191/2009, la giunta Del Bono decise di ricostituire gli organi consultivi di rappresentanza dei quartieri. Le prime elezioni dei nuovi consigli di quartiere si tennero in tutta la città il 14 ottobre[14]. Nel corso degli anni Dieci, le giunte Paroli e Del Bono hanno riqualificato l'area dei magazzini Borghetto, a sud del quartiere e abbandonata dagli anni Novanta, che ha portato alla realizzazione di un parco, dedicato all'onorevole Guido Alberini[15]. Il 20 novembre 2021, il comune di Brescia ha deciso di dedicare una strada del quartiere, prosecuzione di via Piemonte, all'originario nome di Bottonaga[16]. Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàReligioneIl quartiere appartiene alla chiesa parrocchiale di San Giovanni Bosco della diocesi cattolica di Brescia[19]. Sempre nel quartiere sorge la Chiesa di Santa Maria in Silva. Istituzioni, enti e associazioni
CulturaNel quartiere sono presenti la scuola secondaria di primo grado "Mario Bettinzoli", l'istituto tecnico superiore statale "Camillo Golgi" e l'Istituto Salesiano "Don Bosco". Dal 14 ottobre 2023 è aperto il "MITA - Museo Internazionale del Tappeto Antico" che ospita la collezione di tappeti della Fondazione Tassara[18]. Infrastrutture e trasportiIl quartiere è attraversato da tre autolinee di trasporto urbano: la 13 (Gussago - Poliambulanza), la 15 (Mompiano-Noce) e la 17 (Costalunga-Castel Mella). La linea 4 (Stazione-Bresciadue Metro-Folzano) effettua servizio nel quartiere solo nelle ore di punta, giungendo fino alla stazione ferroviaria[22]. Note
Bibliografia
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