Nasce a Ferrara da famiglia agiata:[1] suo padre Gaetano era un famoso avvocato - residente nella centralissima via Palestro al numero 31, ove è stata posta una lapide a memoria dell'illustre dinastia - ed i suoi fratelli erano il poeta e scrittore Corrado, il professore universitario e giuristaLeopoldo e l'attore Gualtiero; era anche zio del giornalista e scrittore Gaetano e del giovane Francesco, eroe dell'antifascismo ferrarese. Sin da giovane viene attratto dalle lettere e dal teatro. Inizia a comporre testi sia in versi che in prosa e i suoi lavori vengono ben presto allestiti e, in molti casi, interpretati dal fratello Gualtiero che, nel frattempo, aveva intrapreso con successo la carriera di attore. Le sue opere hanno inizialmente uno sfondo fantastico e cavalleresco che gli valgono l'appellativo di "l'ultimo dei poeti cavallereschi".
Diversi dei suoi poemetti in versi vengono adattati con musiche di un altro illustre ferrarese, il maestro Vittore Veneziani, poi messi in scena e recitati (come accade nel 1903 nel cortile del Castello Estense, illuminato da torce a vento, con sfarzo di costumi rinascimentali, alla presenza di Gabriele D'Annunzio in una rappresentazione che costituisce un evento, non soltanto per Ferrara) dal fratello Gualtiero.
La sua grande fama gli venne soprattutto dai drammi storici, che esaltavano le gesta dei grandi del Risorgimento - Mazzini, Garibaldi, Cavour - nell'interpretazione dei maggiori attori dell'epoca come Amedeo Chiantoni, Ermete Zacconi e Annibale Ninchi. Molti di questi lavori iconografici del Risorgimento italiano (Garibaldi, Il tessitore, Re Carlo Alberto, Giovine Italia), fiabeschi (La principessa Pisello), cavallereschi (Guerrin Meschino, Parisina) riscuotono un notevole successo e fanno di lui un drammaturgo affermato. Immerso in questo mondo storico, a tratti fiabesco, scrive il dramma Ramon Escudo nel 1904 e ne trae anche un'opera il cui manifesto è opera di Adolfo De Carolis; la prima a Bologna è recitata nel teatro Eleonora Duse.
Lasciata Ferrara, trascorre la maggior parte della sua vita a Firenze in un aristocratico isolamento, lontano dai circoli letterari, in un legame quasi esclusivo con la moglie, la marchesa vicentina Margherita Roi, nipote di Antonio Fogazzaro.[2]
Opere
Teatro
Ramon Escudo, dramma in quattro atti, Bologna, Zanichelli, 1905
Re Carlo Alberto, quattro quadri, Milano, Treves, 1909
Giovine Italia, dramma in tre atti, Milano, Treves, 1910
Guerrin Meschino, leggenda d'amore in tre atti, in versi, Milano, Treves, 1912
Alberto da Giussano, dramma in tre atti, Milano, Treves, 1913
Il tessitore, dramma in quattro quadri, Milano, Treves, 1914
La meteora, dramma in quattro atti, Milano, Treves, 1915
Garibaldi, dramma in quattro atti, Milano, Treves, 1917
Le galere, dramma in quattro atti, Milano, Treves, 1920
L'amorosa follia, tragedia in tre atti, Firenze, Bemporad, 1921
Il conte Gioia, commedia in quattro atti, Milano, Treves, 1922
La rosa di Magdala, dramma mistico in tre quadri, Milano, Treves, 1923
La regina Ginevra, tragedia, Milano, Unitas, 1925
Porporana, dramma di un'anima, Milano, Treves, 1927
La principessa Pisello, fiaba scenica, Milano, Treves, 1927
Merlino e Viviana, poema scenico, Milano, Treves, 1927
Risorgimento, ciclo drammatico, I. Alberto da Giussano. Giovine Italia. Re Carlo Alberto; II. La Meteora. Le Galere. Il Tessitore. Garibaldi. Milano-Roma, Treves-Treccani-Tumminelli, 1933
Nuovi drammi: Senso. Augusto, Milano, Garzanti, 1939
Fumo e fiamma, novelle (Ombre tra le ombre, Contro corrente, Sciopero in salotto, Hella, Due bocche, Contraddanza, Un'inflessione di voce, "Kraiova"), Torino, R. Streglio, 1902
Musica antica per chitarra, raccolta di versi, Firenze, Tip. di Salvadore Landi, 1897
Poemi lirici (Il giardino delle esperidi, La nave del silenzio, Sibilla Delfica, Apparizione di Santa Cecilia fra gli abeti, La Badia di Pomposa, Emigranti, Parisina, Morte di Baiardo, La Grotta d'Orlando), Bologna, Zanichelli, 1902
I libri della beata rima. Musiche perdute, Zanichelli, Bologna, 1923
I Libri della beata rima. I Cantari: Il Cantare delle esperidi, Pomposa, Emigranti, Parisina, Morte di Baiardo, La Grotta d'Orlando, Lo Scacchiere d'oro, Alessandro, La Figlia del re, Bologna, Zanichelli, 1927
Saggistica
Frate Angelico. Studio d’arte, Firenze, Roberto Paggi, 1896
Dal Maloja a Notre-Dame, Bologna, Treves di Luigi Beltrami, 1902
Nell'Africa romana. Tripolitania, Milano, Treves, 1911
Una primavera in Grecia, Milano, Treves, 1907; La terra degli dei, Milano, Treves, 1934 (riedizione)
La leggenda del Tirreno. Visioni Spirituali d'Italia, Firenze, Casa Editrice Nemi, 1932
Ricordo fiorentino (la Celeste Milizia), in Giuseppe Pellizza da Volpedo, fascicolo monografico della rivista "Alexandria", A. 5, n. 7 (luglio 1937), pp. 185-220
Note
^Daniele Ravenna, Domenico, Gualtiero, Leopoldo e Corrado. I fratelli Tumiati fra Ottocento e Novecento, Atti dell'Accademia delle Scienze di Ferrara, Anno Accademico 2020-2021, volume 98, pp. 277-310.
^ Gaetano Tumiati, Una lapide in via Palestro, in Ferrara Voci di una città, nn. 9/12, 1998. URL consultato il 3 agosto 2022.
Bibliografia
Gigi Michelotti, Ricordo di Domenico Tumiati, Il Dramma, n. 410-411, 1943, pp. 46-47.
L'enciclopedia dello Spettacolo, Garzanti Editore, 1976.