Domenico GhislandiDomenico Ghislandi (Bergamo, 1620 ca. – Bergamo, ottobre 1717) è stato un pittore italiano, padre di Giuseppe, noto come Fra Galgario. BiografiaNativo di Bergamo, poco si conosce della sua vita privata, se non quello che è documentato nei registri della chiesa di Sant'Alessandro in Colonna, sposò Flaminia Mansueti, dalla quale ebbe nel 1639 la primogenita Ursula, che morì l'anno successivo, poi altri tre figli Giovanni Battista, Ursula e Romana, e i gemelli Giuseppe (Fra Galgario) e Beatrice. Durante i suoi tanti anni di lavoro artistico gli viene riconosciuta la capacità di evolvere verso l'autonomia dell'architettura dipinta, e il suo senso panico paesaggista, diventando tra gli innovatori del genere nel XVII secolo Visse i suoi ultimi anni in povertà, in un ricovero per anziani e malati di mente. Il figlio in due ritratti[1] ci ha lasciato le sue fattezze, ritratti ora conservati in collezioni private, in uno di questi è raffigurato con compasso e foglio in mano, forse i suoi migliori attrezzi per la creazione di spazi virtuali[2]. OpereNulla o poco si conosce della sua formazione, ma appena ventenne risulta tra gli artisti che affrescavano Palazzo Terzi[3] a fianco di Gian Cristoforo Storer, si ritiene che avesse una buona formazione artistica, forse alunno di Gian Giacomo Barbelli, sembra infatti che si spostasse nel territorio cremasco proprio per incontrare l'artista[4]. Nella sala da pranzo e del salone d'onore di Palazzo Terzi, è ben visibile la collaborazione tra i due artisti, nella sala rossa vi è l'opera di quadraturismo di maggior effetto del Ghislandi. La fondazione MIA, gli commissionò la realizzazione dei 19 cammei per gli stucchi di Santa Maria Maggiore, e del dormitorio della Domus Magna in Via Arena della medesima Misericordia Maggiore, affreschi ora non più esistenti. Fra le sue opere perdute risultano una Madonna col Bambino e santi per casa Asperti di Seriate e gli affreschi con Storie di an Francesco di Paola presso il chiostro del Galgario, commissione forse avuta dal figlio frate presso il monastero. L'artista ha decorato gli affreschi della sala detta «Olimpo» di Villa La Gargana.[6] Note
Bibliografia
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