È possibile che il regno di Djer sia stato preceduto da un periodo di reggenza tenuto da Neithotep, regina principale di Aha ma non madre di Djer, che sarebbe figlio di Khenthap, regina secondaria del padre.
A questo sovrano viene attribuito un regno della durata di più di cinquanta anni; la Pietra di Palermo, che attribuisce al sovrano un regno di 41 anni "interi e parziali"[2], riporta la celebrazione della festa del giubileo Heb Sed che, di norma, veniva celebrata, la prima volta, dopo trent'anni di regno.
Degli avvenimenti del regno di Djer si conoscono solo pochi fatti abbastanza slegati tra loro.
La Pietra di Palermo riporta di un "massacro dei Setju", termine che indica gli asiatici, una stele scoperta a Gebel Sheikh Suleiman, in Nubia, ed ora conservata presso il museo di Khartoum, attesta di una razzia mentre altre fonti riportano di una spedizione nel Sinai.
Regina principale di Djer fu Herneith, madre di Djet; regina secondaria fu Nakhneith probabilmente madre di Mer(it)neith che sposerà poi il fratellastro.
Come gli altri sovrani della I dinastia Djer venne sepolto nella necropoli di Umm el-Qa'ab nei pressi di Abido. A partire dalla XVIII dinastia la sua tomba venne venerata come tomba di Osiride.
^abCimmino, Franco - dizionario delle dinastie faraoniche, p 467
^Toby Wilkinson, Royal Annals of Ancient Egypt: The Palermo Stone and Its Associated Fragments, Kegan Paul International, 2000, p. 79
^Erik Hornung, Rolf Krauss, David A. Warburton - Ancient Egyptian Chronology - Brill Academic Publishers 2006
^Chronologie des Pharaonischen Ägypten (Chronology of the Egyptian Pharaohs), Mainz am Rhein: Verlag Philipp von Zabern. (1997)
^(con John Baines), Atlante dell'antico Egitto, ed. italiana a cura di Alessandro Roccati, Istituto geografico De Agostini, 1980 (ed. orig.: Atlas of Ancient Egypt, Facts on File, 1980)
Bibliografia
Cimmino, Franco, Dizionario delle dinastie faraoniche, Bompiani, Milano 2003 - ISBN 88-452-5531-X
Edwards, I.E.S., Il dinastico antico in Egitto - Storia antica del Medio Oriente 1,3 parte seconda, Cambridge University 1971 (Il Saggiatore, Milano 1972).