Disco di bronzo di Salisburgo

Fronte del disco di Salisburgo
Disegno a tratteggio del cerchio eclittico e della parte posteriore
Ricostruzione schematica del disco completo

Il cosiddetto disco di bronzo di Salisburgo è un frammento di un disco di bronzo romano che è stato trovato a Salisburgo nel 1898 circa. Probabilmente fu realizzato nel I o II secolo e faceva parte di un orologio anaforico, un orologio ad acqua basato su principi astronomici.

Caratteristiche

Il frammento ha una lunghezza di 50 cm nella corda del segmento di cerchio, 42 cm di raggio e uno spessore di 3 mm. La parte anteriore mostra alcune costellazioni (Triangolo, Andromeda, Perseo, Auriga) e sul bordo del disco l'eclittica con le corrispondenti immagini dei segni[1] (Pesci, Ariete, Toro, Gemelli) in linee incise, alcune con iscrizioni corrispondenti; il retro mostra i nomi dei segni dello zodiaco (all'interno) e sotto i nomi dei mesi corrispondenti (all'esterno).

L'andamento del bordo del disco corrisponde all'eclittica, cioè al percorso apparente del sole nel cielo nell'arco di un anno. Il bordo del disco è evidentemente un bordo di rottura lungo una fila di fori ravvicinati. Il numero di questi fori sull'intero bordo del cerchio avrebbe dovuto essere pari a 182 o 183, in modo che un foro corrispondesse a due giorni dell'anno. Si ritiene che in questi fori si inserisse un piccolo piolo, detto bulla da Vitruvio, che poi segnasse la posizione corrente del sole nell'eclittica e quindi nel cielo.

Il disco completo doveva avere un raggio di circa 60 cm e un peso di oltre 40 kg.[2]

Le circostanze del ritrovamento non sono note, ma il pezzo è stato probabilmente ritrovato durante i lavori di costruzione ai piedi settentrionali del Kapuzinerberg vicino all'odierna Linzer Gasse a Salisburgo dopo il 1896. Nel 1900 il reperto originale, fortemente agglomerato, fu acquisito dal Museo di Salisburgo, dove il disco si trova ancora (numero d'inventario 3985). In particolare, a causa dell'ortografia del nome del mese Maiius con la i longa, il ritrovamento è stato datato all'epoca imperiale. Il disco originale era apparentemente rotto lungo la fila di fori, i bordi della rottura radiale mostrano tracce di una zappa o di uno strumento altrettanto grossolano con cui il disco è stato frantumato. Iuvavum, la Salisburgo romana, fu completamente distrutta nel 171, nel corso delle guerre marcomanniche; si può presumere che le fratture visibili sul frammento siano tracce di saccheggi dell'epoca.

Note

  1. ^ Il fatto che siano stati raffigurati in questo punto i segni dello zodiaco e non le costellazioni può essere dimostrato nel fatto che i segni sono mostrati spostati in relazione alle costellazioni, in accordo alla migrazione dell'equinozio di primavera causato dalla precessione dell'asse terrestre.
  2. ^ Joseph V. Noble, Derek J. de Solla Price, «The Water Clock in the Tower of the Winds», American Journal of Archaeology, volume 72, numero 4 (ottobre, 1968), p. 352.

Bibliografia

  • Ernst Maass, «Salzburger Bronzetafel mit Sternbildern», in Jahreshefte des Österreichischen Archäologischen Institutes in Wien, volume 5 (1902), pp. 196–197
  • Otto Benndorf, Edmund Weiß, Albert Rehm, «Zur Salzburger Bronzescheibe mit Sternbildern», in Jahreshefte des Österreichischen Archäologischen Institutes in Wien, volume 6 (1903), pp. 32–49.

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