DiomedeidaeGli àlbatri (Diomedeidae G.R. Gray, 1840; al singolare àlbatro (in italiano anche albatros, invariabile)[1]) sono una famiglia di uccelli di mare dell'ordine Procellariiformes[2]. Sono tra i volatili più grandi della Terra e, addirittura, l'albatro urlatore è l'uccello vivente con l'apertura alare più grande al mondo.[3] TassonomiaLa famiglia Diomedeidae comprende 22 specie[4] in 4 generi:[2]
Descrizione![]() Sono uccelli marini di grandi dimensioni, di colore bianco, con ali e coda parzialmente nere. Presentano una grande testa e un becco robusto e ad uncino[6]. BiologiaAlimentazioneSi nutrono di cibi grassi ed oleosi[6], fra cui seppie, pesci e krill. Spesso si cibano anche degli scarti rilasciati dalle navi specializzate nella lavorazione di prodotti derivati dalle balene[6]. Riproduzione![]() La vita di questi volatili è improntata alla monogamia. In genere è la femmina a scegliere il compagno con un rituale di corteggiamento, basato su una serie di danze e strofinamenti vari, a seguito del quale avviene l'accoppiamento. I nidi sono costruiti dai maschi con frammenti vegetali e terriccio. La femmina depone un singolo uovo che pesa circa 500 grammi e richiede un periodo d'incubazione di circa tre mesi. Durante questo periodo i genitori si alternano nella cova per andare a cercare cibo. Dopo la nascita, il piccolo diventa autosufficiente dopo circa nove mesi. Solo quando il piccolo albatro avrà imparato a volare e a procurarsi il cibo da solo, i genitori potranno andare avanti nella loro vita e accoppiarsi di nuovo dopo circa un anno dalla prima cova. Volo![]() Gli albatri sono in grado di percorrere lunghe distanze sfruttando, come gli altri grandi volatori marini, le correnti d'aria ascendenti del moto ondoso o quelle dovute ai cambi di pendenza delle coste, entrambe di natura dinamica; sono comunque in grado di sfruttare anche quelle verticali d'origine termica. Nel primo caso si sfrutta la differenza di velocità delle correnti d'aria, compresa quella che si forma davanti e dietro la cresta delle grandi onde oceaniche e che dà luogo ad un gradiente di velocità del vento. Nel secondo caso i venti e le brezze marine che incontrano un ostacolo, come un'isola o una costa, sono forzatamente costretti a risalire a causa della strozzatura incontrata. Gli albatri sfruttano entrambe queste situazioni, favoriti dalla loro spiccata abilità di veleggiatori in grado di raggiungere efficienze aerodinamiche di 22~23:1, valore che indica che per ogni metro di quota perduta sono in grado di traslare in volo orizzontale per 22 o 23 metri.[8] La grande apertura alare che li favorisce nel volo a distanza li rende, d'altra parte, piuttosto impacciati durante le fasi di decollo da terra se non possono lanciarsi da una scogliera, adoperata come un trampolino di lancio; ancora più penalizzante è l'eventuale decollo dal mare, praticamente impossibile senza un'opportuna e dispendiosa rincorsa. Distribuzione e habitat![]() Vivono negli oceani meridionali e nel nord dell'oceano Pacifico. Sono assenti nell'Atlantico settentrionale se non come fossili. Tuttavia, ci sono stati degli avvistamenti nel Mediterraneo, in particolare nella zona della laguna veneta e sulle coste della Romagna. Abitano soprattutto su isole remote dell'oceano in numerosi gruppi spesso di specie diverse. A causa delle loro grandi dimensioni, preferiscono vivere in luoghi ventosi, dove le correnti d'aria favoriscono il decollo. Conservazione![]() 15 delle 22 specie di albatri sono considerate a rischio di estinzione da parte dell'IUCN (6 vulnerabili, 7 in pericolo e 2 in pericolo critico).[4] Sono minacciati dall'inquinamento e dalla pesca intensiva, e dall'introduzione nel loro habitat di animali come ratti o gatti ferali che attaccano uova, pulcini e giovani adulti. Letteratura
Cinema
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