Diocesi di Satafis
La diocesi di Satafis (in latino: Dioecesis Satafensis in Mauretania Sitifensi) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica. StoriaSatafis, identificabile con Aïn El Kebira nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Mauritania Sitifense. Una comunità cristiana a Satafis è attestata dalle epigrafi fin dagli inizi del IV secolo, come pure l'esistenza di un clero locale, grazie alla scoperta della tomba del presbiter Securus, morto a 56 anni d'età nel 363.[1] Tra gli epitaffi scoperti a Aïn El Kebira, si trova anche quello di Ianuaria, ancilla Christi, morta a 60 anni d'età, e la cui mensa fu dedicata da Aviano Crescente il 24 giugno 324 (o 329); secondo Mesnage questo personaggio potrebbe essere un vescovo di Satafis, cosa di cui non fa alcuna menzione la prosopografia di Mandouze.[2] A questa antica diocesi africana sono attribuiti con certezza tre vescovi. Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Adeodato e il donatista Urbano. Mandouze identifica Adeodato con l'omonimo vescovo, che sottoscrisse, senza indicazione della sede di appartenenza, al 29º posto, la lettera sinodale del concilio antipelagiano celebrato a Milevi nel 416.[3] Terzo vescovo noto è Festo, il cui nome appare al 6º posto nella lista dei vescovi della Mauritania Sitifense convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Festo, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[4] Dal 1933 Satafis è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 7 febbraio 2024. CronotassiVescovi residenti
Vescovi titolari
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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