Diego Zardini
Diego Zardini (Verona, 3 agosto 1978) è un politico italiano, è stato deputato alla Camera dal 15 marzo 2013 al 12 ottobre 2022 per il Partito Democratico. BiografiaDiplomatosi al liceo scientifico, è un dipendente di un'azienda multinazionale del settore manifatturiero e nel 2004 diventa volontario in associazioni di volontariato ambientale, sociale, paesaggio e politica.[1] Alle elezioni amministrative del 2007 viene eletto consigliere di circoscrizione della 2ª circoscrizione comunale di Verona, dove ricopre l'incarico di capogruppo del Partito Democratico (PD), di cui nello stesso anno è stato tra i fondatori.[1] Nel 2008 entra a far parte dell’Esecutivo Provinciale del PD con delega all’Ambiente e Territorio, dove in particolare si occupa di grandi opere, viabilità, urbanistica, cave, discariche, inquinamento da industrie, ciclo dei rifiuti, inceneritori ed energia.[1] Alle elezioni amministrative del 2009, dopo aver vinto le elezioni primarie del centro-sinistra, si candida alla presidenza della Provincia di Verona[1], sostenuto dal Partito Democratico, l'Italia dei Valori e la lista Verdi della Colomba, ottenendo il 23,32% dei voti e viene sconfitto dal candidato del PdL/Lega Nord Giovanni Miozzi (59,06%)[2]. Viene comunque eletto consigliere provinciale in quanto candidato presidente non eletto, divenendo capogruppo del PD in consiglio provinciale all'opposizione.[1][3][4] Nel dicembre 2012 partecipa alle primarie Parlamentarie del Partito Democratico per scegliere i candidati al Parlamento alla imminenti elezioni politiche, dove risulta con 3.646 preferenze il più votato a Verona[5][6], venendo candidato alla Camera dei deputati, tra le liste del PD nella circoscrizione Veneto 1[7], risultando eletto deputato[8]. Nella XVII legislatura della Repubblica è stato componente della 8ª Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici e della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito, dove in quest'ultima ricopriva l'incarico di capogruppo per il PD.[9] A luglio 2016 si è laureato in scienze politiche e relazioni internazionali con votazione di 106 su 110 all'Università telematica "Guglielmo Marconi".[10] Alle elezioni politiche del 2018 viene ricandidato alla Camera, tra le liste del Partito Democratico nel collegio plurinominale Veneto 2 - 03, venendo confermato a Montecitorio. Nel corso della XVIII legislatura ha fatto parte della 10ª Commissione Attività produttive, commercio e turismo e della Commissione parlamentare per le questioni regionali, oltre ad essere segretario del gruppo parlamentare del PD alla Camera.[11] In vista delle primarie del PD del 2019 sostiene la mozione del segretario uscente Maurizio Martina, ex ministro delle politiche agricole nei governi Renzi e Gentiloni e rappresentante l'area "filo-renziana" del partito, che risulterà perdente arrivando secondo con il 22% dei voti dietro a Nicola Zingaretti (66%).[12] Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene ricandidato alla Camera, per la lista elettorale Partito Democratico - Italia Democratica e Progressista nel collegio plurinominale Veneto 2 - 03 in seconda posizione[13], dove risulta non eletto e rimanendo escluso dal Parlamento della XIX legislatura. Alle elezioni primarie del PD del 2023 sostiene la mozione di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna dal 22 dicembre 2014, ma viene sconfitto dalla deputata del PD Elly Schlein.[14] Note
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