Diana BraccoDiana Bracco de Silva (Milano, 3 luglio 1941[1]) è un'imprenditrice e dirigente d'azienda italiana, presidente e amministratore delegato del gruppo Bracco. BiografiaLaureata in Chimica all'Università degli Studi di Pavia[2], entra nell'azienda di famiglia nel 1966[3], diventandone prima Direttore Generale nel 1977[3] e infine presidente e amministratore delegato nel 1999. La presidenza del gruppo Bracco le apre le porte verso la presidenza di Federchimica, (che suo padre Fulvio aveva già diretto dal 1969 al 1983)[4], e nel Giugno 2003, succede a Giorgio Squinzi.[5] L'esperienza alla guida di Federchimica è però di breve durata: nel 2005 lascia la presidenza di nuovo a Squinzi[4] per assumere quella di Assolombarda, che manterrà fino al 2009[6]. Oltre che per il ruolo in Assolombarda, Diana Bracco è nota al grande pubblico soprattutto per il ruolo avuto nell'organizzazione dell'Esposizione Universale di Milano (2015): è stata infatti Presidente della Fondazione Milano per Expo 2015'[7], presidente di Expo 2015 Spa,[8] e commissario generale di sezione per il Padiglione Italia. Sotto le presidenze Marcegaglia e Squinzi è stata vicepresidente di Confindustria con delega per ricerca e innovazione.[9] Membro della Giunta di Assolombarda[10], e del Consiglio di Amministrazione dell'Università Bocconi di Milano.[11] È stata Presidente della Fondazione Sodalitas[12] per lo sviluppo dell'imprenditoria nel sociale, dopo esserne stata alla guida dal 1995 al 2001. È Presidente della Fondazione Mai di Confindustria[13]. Inoltre è Vice Presidente della Fondazione Italia-Cina.[14] Dal 2008 è membro del Consiglio di Amministrazione della Filarmonica della Scala di Milano e dal 2012 è nei consigli di amministrazione dell'Accademia della Scala e del Museo Poldi Pezzoli. Nel 2011 è entrata nel Trustee's Council della National Gallery of Art di Washington.[15] È vedova di Roberto de Silva.[16] La coppia si era conosciuta quando entrambi frequentavano l'Università di Pavia. Non ha figli. Procedimenti giudiziariIl 2 luglio 2015 il Pubblico Ministero di Milano Giordano Baggio chiede che venga rinviata a giudizio e processata per il reato di evasione fiscale di oltre un milione di euro. L'ipotesi accusatoria è di dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture per operazioni inesistenti e appropriazione indebita.[17] In data 12 gennaio 2016 Diana Bracco viene «rinviata a giudizio con le accuse di evasione fiscale e appropriazione indebita, reati che avrebbe commesso in qualità di presidente del Cda del gruppo farmaceutico Bracco Spa.»[18][19] Il 19 ottobre 2016 è stata condannata a due anni di reclusione. Il pm Baggio aveva chiesto per l'industriale una condanna a un anno e tre mesi, mentre il giudice della seconda sezione penale Giorgia Carbone l'ha condannata a 2 anni riconoscendole, comunque, le attenuanti, la sospensione condizionale della pena e la non menzione della condanna. Inflitte, invece, le pene accessorie, come l'interdizione dai pubblici uffici, per un anno e 6 mesi.[20][21][22][23][24] OnorificenzeMedaglia d'Oro del Comune di Milano (2002)[28]
— Palazzo Marino, Milano
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