Decreti di Nueva PlantaI decreti di Nueva Planta (in spagnolo: Decretos de Nueva Planta; in catalano: Decrets de Nova Planta) sono quattro decreti firmati tra il 1707 ed il 1716 dal re di Spagna Filippo V mediante i quali fu cambiata l'organizzazione territoriale dei regni della Corona d'Aragona, che aveva parteggiato per l'arciduca Carlo d'Asburgo durante la guerra di successione spagnola. Ebbero come conseguenza l'abolizione delle autonomie locali e l'imposizione della lingua castigliana nell'uso ufficiale dello stato. PremessaIn seguito alla morte di Carlo II di Spagna (1700), rimasto senza discendenti, la linea dinastica degli Asburgo spagnoli si era estinta. La nomina di Filippo di Borbone, duca d'Angiò (pronipote di Carlo II, ma allo stesso tempo nipote del re di Francia Luigi XIV) come successore al trono spagnolo provocò l'intervento di tutte le altre potenze europee capeggiate dall'Austria e dall'Inghilterra, che si coalizzarono e diedero avvio alla guerra di successione spagnola per scongiurare il cumulo delle corone di Francia e Spagna in capo ai Borbone e consentire che al trono salisse l'arciduca Carlo d'Asburgo. Nei conflitti che seguirono, la corona d'Aragona (uno dei regni di Carlo II) parteggiò per il pretendente austriaco, mentre i regni di Castiglia e Navarra diedero il proprio sostegno al pretendente borbonico. La vittoria di quest'ultimo, che divenne re col nome di Filippo V di Spagna, comportò la sostituzione dello storico sistema politico-amministrativo di stampo autonomistico del fuero con il modello tipicamente francese dello Stato centralizzato. Se Filippo veniva dall'esperienza assolutista, dove un governo forte aveva creato una nazione sviluppata e potente, l'abolizione dell'autonomia nei diversi regni che componevano la Corona di Spagna fu traumatica. I decreti che applicavano questa visione di Stato moderno, oltretutto, furono probabilmente anche attuati con intenti punitivi verso i regni che si erano schierati dalla parte dell'arciduca Carlo. L'adozione dei decreti
ConseguenzeCon i decreti di Nova Planta Filippo V interruppe la tradizione federalista degli Asburgo spagnoli, abolendo gli antichi fueros della corona d'Aragona ed estendendo l'organizzazione amministrativa del regno di Castiglia e l'uso del castigliano a questi territori, sul modello accentratore dei Borbone di Francia. La Spagna divenne per la prima volta nella sua storia uno stato centralizzato. Le riforme, di stampo assolutista, ne stravolsero la struttura istituzionale, passando da una monarchia composta (unione personale di diversi regni sotto la medesima Corona) a una monarchia unitaria, in cui tutti gli altri regni - pur continuando ad esistere nominalmente - furono sottomessi alle istituzioni, leggi e autorità di uno di questi (la Castiglia). Gravi furono le conseguenze per la lingua catalana, che privata di ogni validità legale iniziò un lento declino che ebbe forti ripercussioni sulla produzione culturale e sulla stessa coscienza nazionale catalana. Per la lingua aragonese, che già da tempo stava arretrando di fronte al castigliano nella stessa Aragona, il contraccolpo fu ancora più grave. Voci correlateAltri progetti
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