CypripedioideaeCypripedioideae Lindl., 1840 è una sottofamiglia della famiglia delle Orchidacee.[1] EtimologiaIl nome della sottofamiglia deriva dal suo "genere tipo" Cypripedium L. 1753 la cui etimologia deriva da due parole greche: ”Kypris” (uno dei nomi di Afrodite usati dalle popolazioni di Cipro) e ”pedilion” (= calzatura o sandalo) e fa riferimento alla particolare forma del labello di queste piante.[2] Il nome scientifico della sottofamiglia è apparso inizialmente nel 1831 nella pubblicazione "Allgemeine Medizinisch-Pharmazeutische Flora" (Allg. Med.-Pharm. Fl. 1: 233 (1831).) del botanico Vincenz Franz Kosteletzky (1801–1887)[3] e successivamente nel 1837 nella pubblicazione "Genera Plantarum Secundum Ordines Naturales Disposita" (Gen. Pl.: 220. Jun 1837) dei botanici John Lindley (1799 - 1865) e Stephan Ladislaus Endlicher (1804 – 1849).[4] DescrizioneI dati morfologici si riferiscono soprattutto alle specie europee e in particolare a quelle spontanee italiane. Sono piante alte mediamente 50 cm. La forma biologica prevalente è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia sono piante perenni dotate di rizoma, un fusto sotterraneo dal quale, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Sono orchidee terrestri in quanto contrariamente ad altre specie, non sono “epifite”, ossia non vivono a spese di altri vegetali di maggiori proporzioni. Lo sviluppo è simpodiale, sono dotate cioè di più apici vegetativi che permettono alla pianta di emettere getti laterali che sostituiscono progressivamente i getti più vecchi.[5][6] RadiciLe radici sono secondarie da rizoma. Fusto
FoglieLe foglie sono di due tipi:
Nelle zone temperato-fredde le foglie sono decidue, mentre nei paesi tropicali sono persistenti. InfiorescenzaL'infiorescenza è formata da un solo grande e vistoso fiore (vi sono alcune specie con più fiori per scapo). I fiori sono resupinati, ruotati sottosopra tramite torsione dell'ovario; in questo caso il labello è volto in basso. Alla base del peduncolo del fiore sono presenti delle brattee di tipo fogliaceo. In Paphiopedilum ogni getto fiorisce una sola volta e solo quando è abbastanza maturo (in generale impiega uno o due anni dal germoglio). FioriI fiori sono ermafroditi ed irregolarmente zigomorfi, pentaciclici (perigonio a 2 verticilli di tepali, 2 verticilli di stami (di cui uno con due stami – essendo l'altro, il verticillo esterno, trasformato in staminodio[7] posto sopra le antere a protezione dello stilo)[8] (le altre tribù delle orchidee hanno un solo stame fertile), 1 verticillo dello stilo)[9].
FruttiIl frutto è una capsula a 6 coste. Al suo interno sono contenuti numerosi minutissimi semi. Questi semi sono privi di endosperma e gli embrioni contenuti in essi sono poco differenziati in quanto formati da poche cellule. Queste piante vivono in stretta simbiosi con micorrize endotrofiche, questo significa che i semi possono svilupparsi solamente dopo essere infettati dalle spore di funghi micorrizici (infestazione di ife fungine). Questo meccanismo è necessario in quanto i semi da soli hanno poche sostanze di riserva per una germinazione in proprio[12]. RiproduzioneLa riproduzione di queste piante avviene in due modi:
Distribuzione e habitatLa sottofamiglia Cypripedioideae ha una distribuzione subcosmopolita: il genere Cypripedium è presente in Europa (una specie: C. calceolus), in Asia, in Africa (un'unica stazione registrata in Algeria[13]) e in Nord America; Paphiopedilum è presente nelle foreste tropicali della regione indomalese spingendosi a nord sino alla Cina meridionale e a est sino alla Nuova Guinea e alle isole Salomone; Selenipedium e Phragmipedium sono presenti in America Centrale e Sud America; Mexipedium, genere monospecifico, è un endemismo ristretto ad una singola località nello stato di Oaxaca, in Messico. Nessun rappresentante della sottofamiglia è presente in Africa. TassonomiaLe Orchidaceae sono una delle famiglie più vaste della divisione tassonomica delle Angiosperme; comprende 788 generi e più di 18500 specie[14]. Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Orchidaceae all'ordine Orchidales mentre la moderna classificazione APG la colloca nel nuovo ordine delle Asparagales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella iniziale).[1] I generi di questa sottofamiglia, la cui caratteristica distintiva è la presenza di due antere e quindi di due stami fertili, fanno parte di un gruppo primitivo delle Orchidaceae, il più significativo dei quali è Paphiopedilum. Questi generi da un punto di vista tassonomico appartengono alla sezione Diandree ora chiamata sottofamiglia Cypripedioideae. L'altro gruppo, sezione Monandree, ora suddiviso nelle sottofamiglie Orchidoideae, Spiranthoideae e Epidendroideae ha una sola antera (biloculare) fertile e rappresenta la maggioranza delle orchidee. Alcuni botanici, in passato, avevano elevano questo gruppo di generi (delle Diandree), a famiglia autonoma (Cypripediaceae), facendo riferimento al carattere distintivo di maggior spicco: quello di avere due stami fertili anziché uno.[5] FilogenesiLa posizione delle Cypripedioideae nell'albero filogenetico delle Orchidacee è abbastanza "basale", precedute solamente dalle sottofamiglie Apostasioideae e Vanilloideae, quindi formano un "gruppo fratello" con le sottofamiglie più numerose (Epidendroideae e Orchidoideae).[15] All'interno della sottofamiglia i generi Cypripedium e Selenipedium rappresentano il "core" del gruppo.[16] Il cladogramma tratto dallo studio citato[16] rappresenta una possibile configurazione filogenetica della sottofamiglia.
Generi della sottofamigliaLa sottofamiglia comprende 5 generi e 154 specie:[17]
Specie presenti nella flora italianaIn italia, nella flora spontanea, è presente una sola specie di questo gruppo:
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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