In logica matematica, la correttezza o validità (in inglese soundness) è una proprietà fondamentale delle regole logiche e dei calcoli logici.
Una regola logica (o regola di inferenza o regola di derivazione) è corretta se la conclusione è conseguenza logica delle (ossia, segue necessariamente dalle) premesse: se sono vere tutte le premesse allora è necessariamente vera la conclusione (o equivalentemente, non è possibile che le premesse siano tutte vere e la conclusione falsa). Ciò significa che, lette dall'alto verso il basso (dalle premesse alla conclusione), le regole logiche corrette preservano la verità, o equivalentemente, lette dal basso verso l'alto (dalla conclusione alle premesse) le regole logiche corrette preservano la falsità (se la conclusione è falsa, allora è necessariamente falsa almeno una delle premesse).
Un calcolo logico (ad esempio il calcolo dei sequenti o la deduzione naturale) è corretto in senso debole se ogni formula A derivabile in esso è valida, ossia se ogni formula A dimostrabile applicando un numero finito di volte le regole di derivazione del calcolo logico è vera per ogni modello. Un calcolo logico è corretto in senso forte se ogni formula A derivabile in esso a partire da un insieme di formule chiuse X (che fungono da assiomi di una teoria) è conseguenza logica di X. È evidente che la correttezza forte implica la correttezza debole: basta prendere per X un insieme vuoto di formule.
La correttezza è (assieme alla completezza semantica) un requisito essenziale di ogni calcolo logico, pertanto ciascuno di questi presenta un teorema di correttezza (debole o forte) che esprime appunto il fatto che tale calcolo logico è corretto (in senso debole o forte). Il teorema di correttezza debole (risp. forte) è il viceversa del teorema di completezza semantica debole (risp. forte).
Detto in modo intuitivo, un calcolo logico in quanto corretto è in grado di dimostrare solo le verità di una teoria, mentre in quanto completo (semanticamente) è in grado di dimostrare tutte le verità di una teoria.
Teorema di correttezza
Il teorema di correttezza (o soundness theorem) afferma che, per ogni insieme
di formule ben formate (fbf), e per ogni fbf
, se esiste una dimostrazione di
il cui insieme di assunzioni "non scaricabili" è contenuto in
, allora
è una conseguenza logica di
, in simboli
.
Dimostrazione
Dalla definizione di
, è sufficiente provare che, per ogni derivazione
, vale
, dove
significa che
è una dimostrazione di
da
. Si procederà per induzione sulle derivazioni
di
da
.
è una derivazione atomica, cioè
è una dimostrazione di
da
. In altre parole,
. A fortiori,
.
è una derivazione della forma
, dove
. Siano
e
le assunzioni utilizzate in
e in
rispettivamente. Allora
. Dal primo ramo della derivazione
, si ha
, da cui, per ipotesi induttiva, segue
. Allo stesso modo
. In conclusione, essendo
, segue
e
, da cui
.
è una derivazione della forma
. Per ipotesi induttiva, segue
. In altre parole, per ogni valutazione
, si ha
![{\displaystyle \nu (\Gamma \cup \{\neg \alpha \})=1\implies \nu (\bot )=1.}](https://wikimedia.org/api/rest_v1/media/math/render/svg/661b2829d39bfc0c238a2384e851a74dcb7ff371)
- Dal fatto che
, segue che
, per ogni valutazione
. Questo significa che, ogni qual volta
, si ha
, cioè
. Quindi
.
è una derivazione della forma
. Per ipotesi induttiva, segue
. Similmente, si ottiene
e
. Sia
una valutazione tale che
. Allora
, ovvero
o
. Se
, e dal fatto che
, segue
. Analogamente, se
, e dal fatto che
, segue
. In conclusione,
.
Gli altri casi seguono analogamente a quanto dimostrato finora.
Voci correlate
Collegamenti esterni