Congresso di Luc'k
Il Congresso di Luc'k fu una riunione diplomatica tenutasi al castello di Ljubart a Luc'k, nel Granducato di Lituania (oggi in Ucraina) per un periodo di 13 settimane a partire dal 6 gennaio 1429. Il principale argomento di discussione riguardò l'eventualità di incoronare Vitoldo come re di Lituania. Gli altri argomenti trattati durante questa riunione riguardarono l'assedio di Moldavia, la costituzione di una potenziale coalizione contro l'Impero ottomano, il desiderio di migliorare le relazioni tra la Danimarca e la Lega anseatica, le unioni e le divisioni religiose, nonché varie questioni economiche, commerciali e fiscali di impatto minore.[1] Partecipanti e delegatiIl congresso fu ospitato dal Granducato di Lituania e vi presenziarono, tra gli abitanti di tale entità statale, Vitoldo, altri aristocratici lituano-ruteni e alcuni esponenti religiosi. Tra i delegati stranieri presenti al congresso figuravano:
Stando ai resoconti storici, gli ospiti festeggiarono, banchettarono e cacciarono fino all'inizio dei negoziati diplomatici: per ogni giornata di celebrazione vennero consumati 700 barili di miele, vino, 700 buoi, 1.400 pecore, centinaia di alci, cinghiali e altri piatti. Gli ospiti presenziavano altresì a tornei medievali. Lavorando per Vitoldo, il giullare Henne spiava Sigismondo di Lussemburgo con la scusa di intrattenere i delegati.[2] Si pensa che l'incontro diplomatico abbia avuto luogo nel salone principale del castello di Lubart, mentre altri credono possa aver avuto luogo invece nel palazzo di Vitoldo, situato vicino al monastero domenicano.[3][4] Questioni affrontate
L'obiettivo principale del consiglio, ovvero formulare una strategia di difesa per proteggere l'Europa dai turchi ottomani, non si raggiunse perché a Luc'k finirono per prevalere le discussioni su un altro argomento. Sigismondo di Lussemburgo sostenne con vigore l'ipotesi di incoronare Vitoldo come monarca di Lituania: l'intento che si celava dietro a questa proposta era quello di allontanare la Lituania e la Polonia, di recente avvicinatesi con l'Unione di Krewo del 1386, e che dunque rischiavano di diventare una nuova temibile potenza nell'Europa orientale.[3][9] ConseguenzePolonia e LituaniaNel momento in cui si tenne il congresso di Luc'k, la nobiltà lituana si dimostrava favorevole all'incoronazione di Vitoldo, dal momento che il paese avrebbe potuto auspicare a una maggiore autonomia all'interno del regno; di tutt'altro avviso era invece la szlachta, che temeva di perdere l'influenza di recente acquisita su Vilnius.[9] Benché Vitoldo avesse accettato l'offerta della corona, le forze polacche intercettarono il trasporto al confine tra la Polonia e la Lituania e la situazione precipitò in uno stallo politico e diplomatico.[9] In merito alla questione, la posizione del sovrano Ladislao II Jagellone, noto in Lituania come Jogaila e cugino di Vitoldo, non è mai stata chiarita del tutto: sembra però che personalmente il sovrano non fosse avverso all'incoronazione di Vitoldo e anzi avesse dato anche il suo beneplacito,[10] ma apparentemente non osò agire in aperta opposizione alla nobiltà polacca pur cercando di mediare tra le parti.[10][11] In ogni caso dopo mesi di intense trattative l'incoronazione non si concretizzò, e Vitoldo morì poco dopo nel 1930.[12][9] Con la morte del cugino, Ladislao fu libero di esercitare il suo diritto sulla successione lituana, sostenendo suo fratello Švitrigaila come nuovo granduca:[10] le relazioni tra Polonia e Lituania, che sembravano assumere un percorso nebuloso considerata la portata che potenzialmente poteva assumere la riunione tenutasi a Luc'k, non si incrinarono in maniera irreversibile, continuando invece ad essere coltivate e portando a quel percorso che sarebbe culminato poco più di un secolo dopo con l'Unione di Lublino (1569). La minaccia ottomanaIncapace di potersi difendere in assenza di un potente alleato esterno, l'Impero bizantino resistette fino per un altro ventennio circa, crollando per mano del sultano Maometto II nell'assedio del 1453. Nel corso dei secoli successivi, Costantinopoli, ribattezzata Istanbul, acquisì lo status di super potenza a livello economico, politico e soprattutto militare nell'Europa sud-orientale. In breve tempo, fu in grado di spingersi molto a nord insediandosi in Bulgaria, Serbia, la contesa Moldavia oggetto di discussione nel congresso di Luc'k e giungendo fino alle porte di Vienna. La Polonia e l'Ungheria dovettero continuare a scontrarsi con gli ottomani in varie occasioni (si vedano nello specifico le guerre polacco-ottomane e le guerre ottomano-ungheresi).[13][14] Note
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