Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari
La Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari (in latino Congregatio pro negotiis ecclesiasticis extraordinariis), divenuto nel 1967 Consiglio per gli affari pubblici della Chiesa (in latino Consilium pro pubblicis Ecclesiae negotiis), era un organismo della Curia romana, oggi soppresso. StoriaLa Congregazione per gli affari ecclesiastici straordinari venne istituita ufficialmente nel 1814 dal pontefice Pio VII con Biglietto del cardinale Bartolomeo Pacca e con il nome di Congregatio extraordinaria praeposita negotiis ecclesiasticis orbis catholici. Essa fu per così dire una congregazione d'emergenza creata dopo il crollo dell'Impero Francese di Napoleone Bonaparte e la restituzione di Roma al pontefice, con il conseguente ristabilirsi dello Stato della Chiesa. In un periodo di generale confusione, fu quindi necessario creare un organo che ordinasse le richieste provenienti da ogni ambito d'amministrazione per poi portarle alla conoscenza del pontefice o di altri organi istituzionali o congregazioni. La commissione era composta di otto cardinali, un segretario e cinque consultori. Già prima della fondazione ufficiale della congregazione nel 1814, ad ogni modo, Pio VII aveva fondato una commissione col medesimo nome avente il compito di regolare i grandi affari diplomatici, economici, sociali e religiosi tra Francia e Santa Sede che, dopo la deportazione del pontefice nel 1809, venne a decadere. Papa Leone XII mutò il nome della Congregazione in quello di Congregatio pro negotiis ecclesiasticis extraordinariis. La Congregazione era priva di un cardinale prefetto, nominato solo nel 1925; tuttavia il Segretario di Stato ne era membro di diritto. La prima riunione si svolse nel mese di agosto 1814.[1] Nel 1908 papa Pio X (Sapienti consilio, I, 10) conservò la Congregazione, le sue attribuzioni e il suo organico. Nel 1925 papa Pio XI stabilì per la prima volta i membri di diritto e nominò il Prefetto, stabilendo che a ricoprire questo incarico fosse il Segretario di Stato. Con la riforma della Curia romana voluta da papa Paolo VI nel 1967, la Congregazione mutò nome in Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa (costituzione apostolica Regimini Ecclesiae universae nº 26). Giovanni Paolo II, con la Pastor Bonus (nnº 45 e seguenti), soppresse de facto il Consiglio, trasformandolo nell'odierna "seconda sezione" della Segreteria di Stato; questa disposizione è entrata in vigore il 1º marzo 1989. CronotassiPrefetti...
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Sottosegretari
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