Congregazione laicale

Le congregazioni laicali, nella Chiesa cattolica latina, sono quegli istituti di vita consacrata ai quali i membri si legano pronunciando voti semplici (diversamente da quelli degli ordini, che li pronunciano in forma solenne) e le cui finalità non richiedono che i membri siano sacerdoti.

Possono essere sia maschili che femminili.

Sono previste dal canone 588, comma 3, del Codex Iuris Canonici del 1983.

Storia

La vita religiosa in età medievale era stata caratterizzata forme assai fluide di vita comune, sia maschile e femminile: accanto ai tradizionali ordini religiosi, esistevano numerosi sodalizi privi di carattere istituzionale di laici dediti all'apostolato attivo (penitenti, beghine e begardi, vedove, terziari ecc.).

Durante l'età della Controriforma venne dato un assetto più rigoroso alla vita consacrata: alle religiose venne imposto l'obbligo della clausura e le antiche fraternità maschili, da sempre guardate con sospetto, vennero dissolte.

Le prime congregazioni laicali che rinunciarono alla professione dei voti solenni sorsero solo negli ultimi anni del XVII secolo e, per quanto riguarda le comunità maschili, spesso proibivano espressamente ai propri membri l'accesso al sacerdozio (come ad esempio i Fratelli delle Scuole Cristiane, fondati da san Giovanni Battista de La Salle nel 1682, ai quali si ispirarono anche i Fratelli dell'Istruzione Cristiana di Ploërmel e di San Gabriele).

Sono solitamente dedite ad attività educative (istruzione e catechesi) o ad altre opere di carità (assistenza agli infermi, agli orfani, ai carcerati).

Oggi le congregazioni laicali sono prevalentemente femminili (solo quelle di diritto pontificio sono circa un migliaio).

Le congregazioni laicali maschili

Elenco storico giuridico di precedenza delle congregazioni religiose laicali maschili di diritto pontificio:[1]

Note

  1. ^ Annuario Pontificio per l'anno 2017, Città del Vaticano, 2017, pp. 1437-1446

Voci correlate