Congelamento (medicina)
Il congelamento è una lesione locale che interessa una o più parti del corpo di un organismo vivente in seguito all'azione del freddo sui tessuti. Tale evento si manifesta quando la temperatura del corpo scende a -3,9 gradi Celsius (sotto i 25 gradi Fahrenheit).[1] EpidemiologiaLe parti più colpite sono il naso, le orecchie, le dita e i piedi, questo perché sono le parti del corpo più esposte[2]; tale manifestazione si è molto diffusa, basti pensare ai senzatetto o a chi compie spedizioni nelle montagne.[3] SintomatologiaFra i sintomi e i segni clinici ritroviamo: Una volta che avviene lo scongelamento sono altri i disturbi che la persona avverte o vengono segnalati tramite esami: DiagnosiNell'effettuare la diagnosi bisogna distinguere a prima analisi possibili traumi, sindrome da immersione e l'ischemia arteriosa periferica. TipologiaI metodi per suddividere il congelamento da un punto di vista clinico sono due: Il primo è quello di verificare se vi sia perdita del tessuto o meno (superficiale o profondo a seconda dei casi), il secondo più utilizzato, è una differenziazione comparata alle ustioni, ovvero quando il danno è già avvenuto,[5] anche perché risulta molto difficile nei primi momenti comprendere di quale grado si tratti. Possiamo distinguere il congelamento di I, di II, di III e di IV grado:
In seguito ad ulteriore esposizione al freddo, subentrano degli effetti generali sull'intero organismo, tale situazione viene denominata ipotermia sistemica o assideramento. TerapiaPrimo soccorsoIl primo soccorso nei casi di congelamento comporta in primo luogo la necessità, ove ciò sia possibile, di trasportare la vittima in un rifugio riparato e di sostituire gli indumenti bagnati con altri asciutti. Le parti congelate dovranno essere riscaldate con gradualità, evitando il contatto diretto con oggetti molto caldi; questo è estremamente importante perché un riscaldamento eccessivo causerebbe gravi ferite a causa dell'immediata espansione dei vasi. All'infortunato è opportuno somministrare bevande zuccherate calde, mentre dovranno assolutamente essere evitati gli alcolici. Se il paziente presenta segni di ipotermia, questa va trattata con precedenza. Per quanto riguarda la forma più profonda la temperatura dell'acqua deve essere di 40,6 gradi Celsius. FarmacologicaPer velocizzare il riscaldamento della persona si possono iniettare (somministrazione in endovena) degli oppiacei, in seguito vengono applicate delle opportune creme aloe (ogni 6 ore). In contemporanea per via orale si somministra l'ibuprofene. Altri studi invece hanno sperimentato l'utilizzo di vitamina C e Acido acetilsalicilico[6] ChirurgicaL'amputazione della parte congelata (soprattutto nel caso delle mani) deve occorrere soltanto quando la necrosi (la morte dei tessuti) è irreversibile.[7] Bisogna attendere giorni, anche settimane prima di decidere in tal senso. Attualmente si stanno sperimentando nuove metodologie di impiego terapeutico per evitare il trattamento chirurgico.[8] PrognosiLa prognosi dipende dalla rapidità di intervento dei primi soccorsi base[9] e dalla gravità del fenomeno. Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia