La Jura-Simplon fu determinante nella realizzazione del traforo del Sempione il cui progetto, pur se auspicato dalle precedenti compagnie succedutesi nel tempo, non era stato realizzato per mancanza di fondi sufficienti.
La compagnia, che con la fusione era divenuta la più grande società di trasporti su strada ferrata della Svizzera, subito dopo la sua costituzione, presentò al Consiglio della Confederazione elvetica un progetto completo per la costruzione di un tunnel sotto il monte Leone con cui poter raggiungere il versante italiano. Nel 1895 in seguito alla conclusione degli accordi e delle trattative tra Governo svizzero e Governo italiano, venne firmato un trattato bilaterale[2] con cui venivano stabilite le modalità e le ripartizioni del finanziamento e della costruzione; in seguito a ciò la Compagnia del Jura-Simplon poté iniziare, nel 1898, i lavori per la costruzione dell'allora più lunga galleria del mondo. Da parte elvetica venne erogato un prestito di 60 milioni di franchi, da parte delle banche cantonali di Berna, Vaud, Neuchâtel, Zurigo e Soletta di cui si fece garante lo Stato confederale[3].
^[1]Archiviato il 10 ottobre 2012 in Internet Archive. Trattato tra la Svizzera e l'Italia per la costruzione e l'esercizio di una ferrovia attraverso il Sempione da Briga a Domodossola