Colle San Bartolomeo di Ormea

Colle San Bartolomeo di Ormea
Vista dalle pendici del M.Dubasso
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Cuneo
Località collegateAlto, Caprauna
Ponte San Pietro (Ormea)
Altitudine1 446 m s.l.m.
Coordinate44°08′00.69″N 7°57′59.67″E
Infrastrutturasentiero/strada forestale
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Colle San Bartolomeo di Ormea
Colle San Bartolomeo di Ormea

Il colle San Bartolomeo di Ormea (1.446 m s.l.m.[1]) è un valico delle Prealpi Liguri situato in Provincia di Cuneo. Collega l'alta Val Tanaro con la Valle del Pennavaira.

Descrizione

Il colle si trova sulla catena principale alpina tra i bacini del Tanaro e del Pennavaira (quest'ultimo tributario del Mar Ligure). Si apre tra il Monte Pesauto (a ovest, situato a breve distanza dal Monte Armetta) e il Monte Dubasso (a est). Si tratta di un ampio valico che mette in comunicazione Caprauna e Alto, gli unici due comuni piemontesi completamente compresi nel bacino del Mar Ligure, con Ormea.[2]

Storia

Nel 1794 la zona del Colle San Bartolomeo fu coinvolta negli scontri tra l'esercito sardo e quello francese nel corso della prima campagna d'Italia. Il generale Domorbion partendo da Nizza entrò nel territorio della repubblica di Genova, in palese violazione della neutralità di quest'ultima, e si impadronì del colle con lo scopo di aggirare le truppe sarde che presidiavano la Val Tanaro.[3]

Escursionismo

Il colle è raggiungibile per sentiero sia da Ormea che da Caprauna o da Alto. È inoltre collocato sul percorso dell'Alta via dei Monti Liguri, e costituisce il punto di congiunzione tra la tappa che parte dal Passo di Prale[4] con quella che dal Colle San Bartolomeo prosegue verso il Colle San Bernardo.

Note

  1. ^ frat, carta 1:25.000.
  2. ^ CAI-TCI, Alpi liguri, pag. 254.
  3. ^ Archivio storico italiano, Leo S. Olschki, 1879, p. 104. URL consultato il 14 aprile 2020.
  4. ^ AA.VV., Tappa n.9 Passo di Prale - Colle San Bartolomeo di Ormea, su Alta via dei Monti Liguri, books.google.it, Galata Edizioni, 2016, p. 65. URL consultato il 13 aprile 2020.

Bibliografia

Cartografia

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