Codice penale militare di paceIl codice penale militare di pace (di seguito anche c.p.m.p.) è stato approvato in Italia con RD n. 303 del 1941, insieme al codice penale militare di guerra (o anche c.p.m.g.) e tratta dei reati commessi dai militari in tempo di pace. StoriaI codici sono stati, infatti, concepiti con la definizione di guerra e pace secondo la percezione che vi era ancora negli anni quaranta del XX secolo. Tuttavia, i codici non sono stati mai realmente riformati, ed adattati alle nuove condizioni internazionali. Si pensi alla normativa processuale militare, semplicemente abrogata dall'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale del 1988, che nelle disposizioni attuative prevedeva la semplice abrogazione di tutte le disposizioni procedurali penali diverse da quelle del nuovo c.p.p. Il risultato fu l'abrogazione di tutte le norme di cui si diceva senza la sostituzione con altre, e solo l'interpretazione ha potuto coniugare il nuovo c.p.p. con il c.p.m.p. e col c.p.m.g., ma con evidenti discrasie che solo il legislatore potrebbe eliminare. Vi furono anche delle proposte nel merito, come il disegno di legge n. 5433, d'iniziativa del Governo, sulla "Delega al Governo per la revisione delle leggi penali militari di pace e di guerra, nonché per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare", approvato in un testo unificato dal Senato della Repubblica in data 18 novembre 2004 e trasmesso alla Camera dei Deputati il 19 novembre 2004, ma l'iter legislativo non si è concluso per fine della XV legislatura. A tutt'oggi permangono le antinomie tra le normative in parola. Le riformeIl codice è stato riformato durante gli ultimi decenni, in particolare dalla legge 7 maggio 1981, n. 180 recante "Istituzione del Consiglio Superiore della Magistratura Militare", che ha esteso alla magistratura militare le stesse garanzie presenti nella magistratura ordinaria, modificando anche taluni istituti del codice, nonché negli ultimi anni con la legge 31 gennaio 2002, n. 6 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º dicembre 2001, n. 421, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione multinazionale denominata «Enduring Freedom»"; nonché con la legge 27 febbraio 2002, n. 15 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali" e la legge 18 marzo 2003, n. 42 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali. Modifiche al codice penale militare di guerra". Le modifiche hanno avuto il compito di estendere in concetto di "militare", in situazioni che "politicamente" tali non erano (si pensi alle operazioni di mantenimento della pace). StrutturaIl codice è diviso in 3 Libri:
Il Libro primo è diviso in 7 Titoli, così rubricati:
Il Libro secondo è suddiviso in 6 Titoli:
Il Libro terzo è, infine, suddiviso in 8 Titoli:
Il contenutoL'art. 1. del c.p.m.p. stabilisce che la legge penale militare si applica "ai militari in servizio alle armi e a quelli considerati tali" lo stesso articolo afferma comunque che è la legge a determinare i casi nei quali la legge penale militare si applichi a:
Per militari in servizio alle armi si intendono:
Ai sensi dell'art. 7. c.p.m.p. ai militari in congedo la legge penale militare si applica:
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