Cloruro di cromile
Il cloruro di cromile è un composto inorganico con formula CrO2Cl2. È l'ossicloruro di Cr(VI); possiede configurazione elettronica d0, diamagnetico. La molecola ha forma tetraedrica distorta, con l'atomo di cromo ibridato sp3, come lo zolfo nel cloruro di solforile (SO2Cl2), composto al quale può essere raffrontato. Si presenta come un liquido rosso sangue dall'odore pungente, che per esposizione all'aria reagisce con l'umidità presente idrolizzandosi a anidride cromica (o ad acido cromico) producendo fumi di acido cloridrico. È un composto altamente ossidante e poco discriminante nella sua azione e per questo poco utile in quanto tale[2]; è più ossidante[2] degli analoghi composti del molibdeno e tungsteno (solidi di colore giallo pallido); come tutti i composti di Cr(VI) è tossico e cancerogeno[3]. Reagisce con la maggior parte dei composti organici dando reazioni violente e perfino con gli idrocarburi non dà soluzioni stabili. È solubile in idrocarburi clorurati come il diclorometano (CH2Cl2), il cloroformio (CHCl3) e il tetracloruro di carbonio (CCl4), nei quali è possibile usarlo a freddo. SintesiPuò essere preparato per reazione tra acido cloridrico (HCl) e anidride cromica (CrO3) o fra una soluzione di acido cloridrico concentrato e cromato di potassio (K2CrO4) seguita dall'aggiunta di acido solforico (H2SO4) come agente disidratante. Il cloruro di cromile prodotto (d = 1,92 g/mL, maggiore dell'acido solforico) si raccoglierà sul fondo e potrà essere prelevato con una pipetta in vetro[4]. L'acido solforico va aggiunto in eccesso per assorbire l'acqua che si produce nella reazione, in modo che non reagisca con il cloruro di cromile (riformando il cromato). Proprietà chimicheIl cloruro di cromile ha un forte carattere elettrofilo e forti proprietà ossidanti. Ossida gli idrocarburi e lo zolfo solido a temperatura ambiente dando reazioni fortemente esotermiche. Reagisce con l'acqua rilasciando vapori di acido cloridrico ed anidride cromica: ImpieghiViene impiegato in alcune reazioni organiche, per esempio l'ossidazione del toluene a benzaldeide.[5] Tuttavia le reazioni con composti organici vanno svolte in condizioni ben controllate, in quanto CrO2Cl2 reagisce violentemente coi composti organici, a volte provocandone la combustione istantanea. Note
Bibliografia
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