Nel 2015 il bilancio giapponese per la difesa stanziò fondi per la costruzione di un nuovo modello di cacciatorpediniere dotato di uno scafo compatto e capacità multifunzionali.[3] In quello stesso anno il cantiere navaleMitsubishi Heavy Industries (MHI) presentò il primo modello concettuale (30DD) sviluppato con fondi propri.[4]
Nell'agosto 2017 la Bōei sōbi-chō, ATLA, una agenzia del Ministero della Difesa giapponese, selezionò MHI e Mitsui Engineering & Shipbuilding rispettivamente come primo contraente e primo subcontraente per la costruzione del nuovo modello di fregate designate Takino Goeikan (nave scorta multiruolo) e note anche come 30FFM.[N 1] Il nuovo modello deve sostituire le unità classe Asagiri e Abukuma nella flotta.[5] Il 3 aprile 2018 la JMSDF decise che le nuove navi sarebbero state designate come fregate e non cacciatorpediniere.[5]
Descrizione tecnica
Il profilo stealth delle navi è elaborato e spinto al fine di rendere difficoltoso l'ingaggio da parte dei missili antinave a guida radar. Le superfici inclinate giungono sino alla prua con un singolo taglio, e comprendono entrambi i lati della nave e la torre.[6] È installato un albero integrato che contiene i principali dispositivi elettronici, compresi i radar.[6] Il lungo bulbo prodiero ha funzione essenzialmente idrodinamica, mentre il sonar è posizionato sotto la chiglia, al centro della nave.[6] Un portellone posteriore, sito a poppa, permette l'accesso al bacino allagabile in cui possono alloggiare contemporaneamente due gommoni, un USV (Unmanned Surface Vehicle) e un UUV (Unmanned Underwater Vehicle) Mitsubishi OZZ-5 per il rilevamento delle mine.[6]
Le fregate classe Mogami sono lunghe 133 m e larghe 16,3 m, con un dislocamento di 3.900 tonnellate che sale a 5.500 t a pieno carico. Il sistema propulsivo è del tipo CODAG (Combined Diesel And Gas) costituito da una turbina a gas Rolls Royce MT30 e due motori diesel MAN 12V28/33D STC in grado di erogare una potenza complessiva di 70.000 CV distribuita da due assi alle eliche.[6] La velocità massima raggiungibile e di 30 nodi.[6] L'equipaggio e di 90 persone.[6]
Armamento
L'armamento è composto da un cannone a doppio scopo BAE Systems Mk 45 mod.4 da 127/62 mm, cui si aggiungono due mitragliatrici a controllo remoto Browning M2 da 12,7 mm.[7] Per la difesa di punto è disponibile un lanciatore a 11 celle Raytheon RIM-116 SeaRAM associato al radar e al sistema di guida del sistema CIWS Mk.15 Phalanx.[7] Il sistema di lancio Mk 41 VLS (Vertical Launching System) con 16 celle può contenere i missili superficie-aria Mitsubishi A-SAM[N 2] con portata di oltre 100 km, capaci di raggiungere un'altitudine massima di 15-20 km, e di abbattere missili cruise supersonici e missili antinave volanti a pelo d'acqua.[7] Tale missile conferisce alle Mogami anche una capacità di difesa contro i missili balistici a medio raggio.[8] La capacità di attacco antinave comprende 2 lanciamissili quadrupli per missili antinave a guida radar attivaMitsubishi Type 17 (SSM-2) con gittata di circa 400 km. La difesa antisommergibile è fornita dal sistema di lancio verticale Mk 41 che può caricare il missile antisommergibile Type 07 SUM con siluri Type 97 o Type 12 dotati di un sofisticato side-scan sonar.[8] Si aggiungono come arma antisom anche due lanciatori tripli HOS-303 che impiegano i medesimi siluri.[8] Inoltre è disponibile un hangar con relativo ponte di volo per l'impiego di 1 elicottero ASW Mitsubishi SH-60J/K/L Seahawk che può utilizzare i siluri Type 97 o Type 12 o missili aria-superficie AGM-114M Hellfire.[9]
Dotazione elettronica
Il CIC (Combat Information Center) ha forma circolare, con la gran parte delle consolle poste in cerchio intorno agli operatori.[10] La gestione dei dati prevede un Combat Management System OYQ-1 associato al sottosistema Consolle Displey System OYX-1-29.[10] Essi sfruttano le tecnologie allo stato dell'arte come la realtà aumentata e quella virtuale.[10]
Il radar principale è lo OPY-2, un sistema multifunzione AESA (Active Electronically Scanned Array) operante in banda X, con capacità di tracciare 300 bersagli e di attaccarne contemporaneamente circa 60.[10] Le antenne planari del sistema radar OPY-2 sono quattro, e sono allineate sulle facce poste sul mast integrato nella struttura della nave.[10] Tale radar può essere impiegato sia come sistema ESM (Electronic Support Measures) che come sistema ECM (Electronic Counter Measures). Per la guerra elettronica è disponibile un sistema NOLQ-3E.[11] Per la lotta antisommergibile vi è un sistema OQQ-25 composto da un sonar attivo a profondità variabile (VDS) e un sonar passivo trainato (TAS), mentre per la lotta antimine e presente un sonar di scafo OQQ-11.[11]
Il sensore elettro-ottico OAX-3 EQ/IR fornisce diversi tipi di immagine, tra cui quelle all'infrarosso, ed è utile nelle missioni di pattugliamento. Il sistema di controllo dei danni, sviluppato dalla Mitsubishi, comprende una suite di sensori DSS (Distributed Smart Sensors).[11] Il sistema data link permette collegamenti utilizzando le reti Link 11, Link 16 e Link 22 con router ORQ-2B.[7] I collegamenti satellitari sono consentiti da una antenna NORA-50 installata sul mast.[7] Il sistema J-CEC (Japan Cooperative Engagement Capability) comprende un network di sensori che permettono di coordinare il tiro da piattaforme diverse, al fine di condividere i dati sull'obiettivo da colpire.[7]
Impiego operativo
La prima unità della classe, designata FFM-1 Mogami è stata impostata il 29 ottobre 2019 presso il cantiere navale di Mitsubishi Heavy Industries di Nagasaki, e varata il 3 marzo 2021 con molto ritardo a causa di un guasto all'impianto motore.[5] La seconda unità, FFM-2 Kumano è stata impostata presso il cantiere navale Mitsui Engineering and Shipbuilding di Tamano il 30 ottobre 2019, e varata il 19 novembre 2020.[5] La terza unità, FFM-3 Noshiro è stata impostata presso il cantiere navale di Mitsubishi Heavy Industries di Nagasaki il 15 luglio 2020 e varata il 21 giugno 2021.[5]
Interesse per l'acquisizione di unità di questa classe è stata espressa dall'Indonesia, che ha formato accordi preliminare per l'acquisto di 8 navi, e dal Vietnam.[9]