Ciriaco e Paola
Ciriaco e Paola, venerati come santi dalla Chiesa Cattolica, furono due giovani martirizzati sotto Diocleziano in Africa (attuale Tunisia) o in Spagna;[1] sono patroni della città di Malaga. BiografiaLe notizie sulla vita di questi due giovani sono scarse e sono complicate da alcune contraddizioni nelle fonti più antiche. C'è comunque concordanza sulle modalità del martirio (lapidazione), sulla giovane età dei due martiri e sulla collocazione temporale durante la persecuzione di Diocleziano. La tradizione spagnolaSecondo una serie di fonti, tra cui il Martirologio di Usuardo (IX secolo),[2] i due giovani appartenevano alla comunità cristiana della città di Malaga, che fioriva sotto il santo vescovo Patrizio (da non confondere con l'omonimo santo irlandese). Quando scoppiò la persecuzione di Diocleziano, i due rifiutarono di prestare culto alle divinità pagane e furono per questo lapidati il 18 giugno dell'anno 303, dopo esser stati legati a due alberi nei pressi delle rive del Guadalmedina, il fiume di Malaga.[1] La tradizione africanaUn diverso manoscritto del X secolo[1] riporta dettagliatamente la passione dei santi Ciriaco e Paola, quest'ultima non ancora diciottenne, collocando però i fatti in due diverse città di provincia dell'attuale Tunisia (una dove abitavano e l'altra, Tremeta, dove furono lapidati). L'attuale Martirologio presente sul sito del Vaticano[3] accoglie questa diversa localizzazione scrivendo alla data del 18 giugno: In Africa, ricordo dei SS. Ciriaco e Paola, martiri. È possibile che i corpi dei due martiri siano stati trasportati già in tempi antichi dal Nordafrica alla Spagna meridionale. CultoI cosiddetti Re cattolici, riconquistata nel 1487 la città di Malaga, sottraendola ai sultani di Granada, diedero subito inizio alla costruzione di una chiesa dedicata a san Ciriaco e santa Paola (la Chiesa dei Santi Martiri) e tre anni dopo, nel 1490, li proclamarono patroni della città. I due giovani martiri sono tutt'oggi onorati come patroni di Malaga.[4][5] Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia