Cimiteri di LivornoLista dei principali cimiteri di Livorno. StoriaI cimiteri pubblici e cattoliciAnticamente Livorno disponeva di un camposanto adiacente all'antica chiesa di Santa Maria e Giulia, scomparsa nel XVI secolo e situata di fronte al Mastio di Matilde. Poi fu aperto un cimitero presso la chiesa di Sant'Antonio.[1] Nei primi anni del Seicento fu predisposto un ulteriore spazio per il seppellimento dei defunti lungo la chiesa di Santa Giulia, ma un secolo più tardi fu trasferito nel quartiere della Venezia Nuova, nell'area in seguito occupata dal palazzo del Refugio. Pertanto le autorità decisero di realizzare un cimitero all'esterno della città fortificata, lungo la via per Pisa, nella zona identificabile con l'attuale piazza II Giugno. Aperto nel 1759, era denominato della "Palla al maglio" essendo situato presso il campo di tale gioco. Nel 1770 fu oggetto di ampliamento con relativa benedizione il 20 maggio da parte del preposto alla collegiata, Angiolo Franceschi. Fu utilizzato fino al 1777, anno in cui fu aperto, ancora incompleto, un vasto camposanto dove oggi si trova il complesso formato dal seminario Girolamo Gavi e dalla chiesa di Sant'Andrea. Quest'ultimo fu eretto a partire dal giugno del 1775, come un vasto quadrilatero con porticati e fu completato ufficialmente il 15 novembre 1778, quando il prevosto alla collegiata, Antonino Baldovinetti benedì la cappella maggiore e le altre sei appartenenti alle varie confraternite. Trent'anni dopo fu interdetto perché troppo vicino alle abitazioni e le sepolture furono trasferite nella zona di Santo Stefano ai Lupi.[2] All'epoca in città esistevano anche altri due cimiteri cattolici nella parrocchia di San Jacopo (uno pubblico ed uno privato), ma in seguito furono interdetti, mentre quelli dei borghi suburbani continuarono ad essere utilizzati, spesso dopo essere stati ricostruiti ai margini degli abitati. Altri spazi cimiteriali sorsero nell'Ottocento lungo la via per Ardenza, dove tra il 1843 ed il 1859 furono costruiti quelli della Misericordia e della Purificazione. Successivamente, presso il cimitero comunale dei Lupi, fu aperto quello di Santa Giulia (1886), dove, dall'inizio del Novecento, riposa il canonico, nonché erudito di storia livornese, Giuseppe Piombanti. I cimiteri delle NazioniLa presenza in città di numerose comunità straniere determinò l'apertura di spazi cimiteriali dedicati alle diverse nazioni e confessioni religiose.[3] Le Leggi Livornine favorirono infatti l'afflusso in città di importanti mercanti stranieri dalla fine del XVI secolo: greci, francesi, olandesi-alemanni, armeni, inglesi, ebrei ed altri giunsero a Livorno richiamati dai privilegi garantiti dal granduca Ferdinando I de' Medici, contribuendo in maniera determinante sia all'affermazione economica del porto franco, che ad importanti iniziative di carattere culturale e sociale. I cattolici mantennero generalmente la propria identità nazionale anche per quanto concerne le sepolture: ad esempio i primi membri della Congregazione olandese alemanna poterono essere sepolti sotto il proprio altare, dedicato a sant'Andrea, nella chiesa della Madonna, così come gli armeni, alcuni dei quali furono inizialmente inumati nella chiesa armena di San Gregorio Illuminatore (oltre che in altre chiese cittadine) e, successivamente, in un cimitero nazionale vero e proprio (scomparso). Invece, per gli acattolici le disposizioni dell'Inquisizione erano molto severe, tanto che non poterono realizzarsi cimiteri protestanti fino alla metà del Seicento; per molti anni essi non poterono comunque essere recintati o caratterizzati da sepolcri monumentali.[4] Il primo cimitero acattolico-protestante fu il cimitero degli inglesi, al quale fecero seguito il Giardino della Congregazione olandese alemanna e quello greco-ortodosso. A causa dello sviluppo della città, negli anni quaranta dell'XIX secolo tali impianti furono chiusi e sostituiti da nuovi spazi cimiteriali in luoghi più periferici. Vi era anche un cimitero per i turchi, che tuttavia fu demolito alla fine dell'Ottocento.[5] Una nota a parte meritano i grandi cimiteri appartenenti all'importante comunità ebraica di Livorno, che furono in qualche modo tollerati dall'Inquisizione e che, per le loro dimensioni, caratterizzarono la forma urbana della città dal Seicento fino all'inizio del XX secolo; in questo arco di tempo furono infatti costruiti quattro cimiteri, dei quali, ad oggi, restano solo gli ultimi due. Elenco dei cimiteri monumentali
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
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