Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Cles)
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, anche detta dell'Ausiliatrice, della Madonnina o dei Santi Angeli, è una chiesa cattolica situata a Cles, in provincia di Trento; è sussidiaria della parrocchiale di Santa Maria Assunta di Cles e fa parte dell'arcidiocesi di Trento[1][2][3]. StoriaLa fondazione di questa chiesa si deve a don Giacomo Borghesi, pievano di Terlano, che nel 1687 fondò un beneficio, lasciandovi la propria casa paterna con la clausola di annettervi una cappella intitolata alla Madonna delle Grazie: l'edificio venne quindi costruito entro il 1690, e benedetto il 20 agosto 1691. Tra il 1742 e il 1749 venne rifatto il pavimento e furono murate due finestre poi, nel 1851, l'intero edificio venne inglobato in una nuova struttura adibita ad albergo (all'epoca l'albergo Chiesa, poi Grande Hotel), lasciando visibile solo la facciata[1][2][3]. Restaurata nel 1885, la chiesa venne decorata da Carlo Bonacina tra il 1946 e il 1950, con l'affrescatura delle pareti e la posa delle formelle della via Crucis[1][2]. DescrizioneEsternoLa chiesa sorge nel centro storico di Cles; incorporata in un edificio civile ottocentesco, di essa è visibile da fuori soltanto la facciata, che sporge leggermente: questa è a capanna, con riseghe concave rastremate alle estremità. Gli spioventi sono bordati da una cornice che, sul colmo, forma un rettangolo entro il quale si trova la cella campanaria, e sopra il quale si trova una scultura della Vergine Maria[1]. Alla base la facciata è percorsa da un alto zoccolo, interrotto dalla scalinata su cui monta il portale d'accesso, inquadrato in una cornice strombata con arcata a tutto sesto. Al centro del prospetto si apre un oculo, anch'esso strombato[1]. InternoL'interno consiste di un'unica navata, pavimentata con quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse disposte diagonalmente, e suddivisa in due campate da semipilastri da cui partono le volte a crociera. Il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, occupa la parte terminale della seconda campata[1] e fino almeno al 1937 era aveva le pareti ricoperte di ex voto[3]. L'unico altare (attribuito a Vigilio Fortunato Prati[4]) è in legno, con colonne ornate da una fascia di fiori e foglie dorate e le statue dei santi Sebastiano e Rocco ai fianchi; originariamente conteneva un dipinto coevo alla chiesa (ora appeso alla parete soprastante), mentre adesso conserva una statua della Madonna con Bambino[1][3]. Sulla parete destra, accanto all'altare, un piccolo portalino architravato dà accesso alla sagrestia[1]. Le pareti laterali presentano un rivestimento in legno alla base, e sopra a questo una serie di quattro grandi affreschi di Carlo Bonacina[1]:
Note
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