Chiesa di Santa Maria Assunta (Fontaneto d'Agogna)
La chiesa di Santa Maria Assunta, nota anche con il titolo chiesa di Maria Vergine Assunta, è la parrocchiale di Fontaneto d'Agogna, in provincia e diocesi di Novara[1]; fa parte dell'unità pastorale di Suno-Momo. StoriaLa prima citazione di una cappella a Fontaneto risale al 1330; alcuni elementi di questo edificio furono poi inglobati nelle strutture più recenti oppure ritrovati durante alcuni scavi[2]. Nel 1476 la chiesa fu ricostruita grazie all'interessamento di Filippo Maria Visconti, per poi venir rifatta a tre navate nel 1827 per volere dell'allora parroco don Martino Jelmoni, visto l'aumento della popolazione del paese[3]. DescrizioneEsternoLa facciata a salienti della chiesa, rivolta a ponente, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da semicolonne e lesene; quello inferiore presenta al cento il portale maggiore timpanato e ai lati i quattro ingressi laterali, sormontati da altrettante nicchie ospitanti delle statue, mentre quello superiore è caratterizzato da una finestra centrale e da due ulteriori nicchie con statue e coronato dal frontone. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, abbellito da archetti pensili; la cella presenta su ogni lato una monofora ed è coronata dalla guglia piramidale a base ottagonale. InternoL'interno dell'edificio si compone di tre navate, separate da pilastri, abbelliti da lesene corinzie sorreggenti archi a tutto sesto, sopra cui corre la trabeazione sulla quale si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dalla parete a fondo piatto. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala raffigurante la Santissima Trinità con Santi, eseguita tra il 1628 e il 1629 da Tanzio da Varallo[4], autore pure del telerio con Cristo in gloria adorato da tutti i Santi, gli affreschi che rappresentano la Vergine Assunta con i santi Davide, Daniele, Isaia, Geremia, la tavola con soggetto l'Assunta, dipinta da Sperindio Cagnoli nel XVI secolo[2][4], la pala della Deposizione di Cristo e le due tele seicentesche ritraenti la Predica di san Domenico e la Madonna del Rosario con i santi Domenico e Caterina da Siena, di scuola lombarda[2]. Note
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