Chiesa di Sant'Apollinare (Valsamoggia)
La chiesa di Sant'Apollinare è la parrocchiale di Castelletto, frazione del comune sparso di Valsamoggia, in città metropolitana e arcidiocesi di Bologna[2][3]; fa parte del vicariato delle Valli del Reno, Lavino e Samoggia[4]. StoriaIl primitivo oratorio di Sant'Apollinare era compreso nella diocesi di Modena, come confermato da un documento dell'822; solo successivamente entrò a far parte dell'arcidiocesi di Bologna[5]. Annesso a questo luogo di culto vi era un convento dei Canonici Regolari; la chiesa venne eretta a parrocchiale il 21 marzo 1321, pur rimanendo sotto la giurisdizione della pieve di Monteveglio[2]. Nel 1749 iniziarono i lavori di ricostruzione della parrocchiale, dopo che il priore don Filippo Melloni aveva ricevuto in benestare di Papa Benedetto XIV; l'edificio venne interessato da ulteriori interventi di abbellimento e di rifinura nel corso del XIX secolo, in occasione dei quali si procedette nel 1895 alla posa del nuovo pavimento[2]. In ossequio alle norme postconciliari, nel 1970 la parrocchiale fu dotata del nuovo altare rivolto verso l'assemblea[2]. DescrizioneFacciataLa facciata a salienti della chiesa, rivolta a ponente, è suddivisa in tre corpi: quello centrale, più ampio e coronato dal timpano curvilineo, è suddiviso da una cornice marcapiano modanata in due registri e presenta il portale maggiore e una finestra rettangolare, mentre le due ali laterali, raccordate alla parte principale mediante volute, sono caratterizzate dagli ingressi secondari[2]. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, spartito in più ordini da cornici, la cui cella presenta su ogni lato una monofora a tutto sesto affiancata da due lesene sorreggenti dei timpanetti triangolari; come copertura si erge sul tamburo ottagonale la una guglia[2]. InternoL'interno dell'edificio, suddiviso in cinque campate, si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali introdotte da archi a tutto sesto e le cui pareti sono scandite da paraste corinzie sorreggenti la trabeazione, sopra la quale si imposta la volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di tre gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside semicircolare[2]. Note
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