Chiesa di Sant'Agostino (Gubbio)

Chiesa di Sant'Agostino
Esterno
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneUmbria
LocalitàGubbio
Coordinate43°20′58.2″N 12°35′03.62″E
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Gubbio
Inizio costruzione1251
Completamento1294
Chiostro
Interno
Il Giudizio universale affrescato da Ottaviano Nelli

La chiesa di Sant'Agostino è un edificio sacro di Gubbio, situato appena fuori da Porta Romana.

Storia

Affiancata a un grande convento tuttora esistente, la chiesa fu avviata nel 1251 e terminata nel 1294.

Descrizione

La facciata risale al XVIII secolo, mentre il fianco destro, coi piloni che sorreggono le arcate, è originario del Duecento. A sinistra un portale immette al chiostro, da cui si accede ai vari ambienti del convento e al presepio permanente. L'interno è a navata unica, coperta da travi rinforzate nella struttura da grandi archi di sostegno, rimaneggiati nel Cinquecento. Ha un coro quadrato e sette altari laterali su ciascun fianco. Anticamente tutte le pareti erano affrescate e tracce di essi affiorano qua e là.

La chiesa è ricca di opere d'arte, la maggior parte dei Nucci, pittori eugubini. Al primo altare destro è un Martirio di san Sebastiano attribuito a Virgilio Nucci[1] o a Leonardo Cungi.[2] Al secondo altare, dove si vedono anche tracce di affreschi quattrocenteschi della bottega di Ottaviano Nelli, è una Deposizione di Cristo nel sepolcro anch'essa di Virgilio Nucci [3].

Al terzo altare è la Madonna dell'Umiltà, santi e anime purganti di Ottaviano Nelli, successivamente modificata in Madonna della Grazia nel XVII secolo)[4], al quarto il Battesimo di Sant'Agostino di Felice Damiani, firmato e datato 1594, ambientato in una grande architettura cinquecentesca, abitata da una folla stipata intorno alla scena centrale, in cui si nota la grande accurata capacità descrittiva del pittore.[5]

Il quinto altare è invece ornato da una tela con l'Apoteosi di san Nicola da Tolentino di Giovan Battista Michelini [6]. Segue una cappella con affreschi di Ottaviano Nelli e bottega raffiguranti San Cristoforo, un santo vescovo e san Sebastiano[7] e al termine della navata un'altra opera di Virgilio Nucci, la Madonna con il Bambino in trono tra i santi Agostino e Francesco ("Madonna di Montefiore")[8].

Davanti alla cappella maggiore pende un Crocifisso ligneo sagomato attribuito a Ventura Merlini (1480-1500 circa)[9]. Nell'arco trionfale e all'interno della cappella è l'importante ciclo di affreschi di Ottaviano Nelli, opera fondamentale dello stile tardo-gotico in Umbria. Sull'arco trionfale è il Giudizio universale e all'interno sono raffigurate le Storie di Sant'Agostino.

Nella navata sinistra, procedendo dalla cappella maggiore, si trova un'altra opera di Virgilio Nucci con un'Assunzione di Maria tra i santi Agostino, Monica, Francesco e Girolamo[10], l'Altare della Madonna del Soccorso, con una mostra di Simone di Adriano e Antonio di Pietro Marini da Fermo, del 1636-1638, che incornicia il dipinto del 1485 e i dipinti attribuiti a Pier Angelo Basili con Santi e Beati agostiniani[11]. Segue la Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni Battista e Caterina d'Alessandria di Giovanni Maria Baldassini, del 1595[12], la Crocifissione e santi di Felice Damiani e bottega, firmata e datata 1609[13], e un'altra opera di Virgilio Nucci, il Cristo e la samaritana al pozzo, del 1580[14].

Note

  1. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2004).
  2. ^ Alessandro Nesi, Note baroccesche tra Marche e Toscana: Filippo Bellini, Giovanbattista Mossi, Jacopo Benettini e Francesco Cungi, in "Notizie da Palazzo Albani, Rivista di storia e teoria delle arti", XXXVI-XXXVII, 2007-2008, n. 32 a pag. 97.
  3. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  4. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2004).
  5. ^ Giovanna Sapori, Felice Damiani, Madonna della Cintola, in Liliana Barroero, Vittorio Casale, Giorgio Falcidia, Fiorella Pansecchi, Giovanna Sapori e Bruno Toscano (a cura di), Pittura del Seicento. Ricerche in Umbria, catalogo di mostra, Venezia, 1989, pag. 177.
  6. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2019).
  7. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  8. ^ http://www.santagostino.net/guida/7_cappella_dx.htm
  9. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2004).
  10. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2004).
  11. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2004).
  12. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2004).
  13. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2004).
  14. ^ Copia archiviata, su santagostino.net. URL consultato il 10 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).

Bibliografia

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