Chiesa di San Vittore (Terno d'Isola)
La chiesa prepositurale di San Vittore Martire è la parrocchiale di Terno d'Isola, in provincia e diocesi di Bergamo; fa parte del vicariato di Capriate-Chignolo-Terno. StoriaLa prima citazione della pieve di Terno d'Isola, costruita lì dove antecedentemente sorgeva un tempio pagano, risale al 774[1][2][3]; questa pieve esercitava la sua influenza su tutte le altre chiese dell'isola bergamasca[1]. Nel luglio 1536 il vescovo di Bergamo, Pietro Lippomano, concesse una speciale indulgenza di 40 giorni a tutti coloro che, pentiti e confessati, avessero partecipato con opere o offerte ai lavori di realizzazione di una nuova chiesa, essendo ormai quella antica in procinto di rovinare[4]. Dalla relazione della visita apostolica del 1575 dell'arcivescovo di Milano san Carlo Borromeo s'apprende che nella chiesa avevano sede il consorzio di Santa Caterina e la scuola del Santissimo Sacramento[1][5]. In quell'anno i parrocchiani ammontavano a 180, aumentati a 330 nel 1659, anno della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, il quale annotò che, in quel periodo, nella chiesa avevano sede le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina Cristiana[1][3]. DescrizioneEsternoLa chiesa, preceduta da un piccolo sagrato definito da paracarri, presenta il fronte principale in cotto a vista con parti in pietra sagomata. Si sviluppa su tre sezioni divise da lesene complete di basamento in pietra. La sezione centrale ospita il portale con intradosso modanato a sesto acuto in stile neogotico, con superiore la lunetta dove è dipinto Cristo Redentore con angeli di ignoto. Questa sezione ospita nella parte superiore un grande mosaico raffigurante il santo titolare a cavallo. Le lesene centrali ospitano nella parte centrale uno sfondato con coppie di colonnine in pietra artificiale con basamento e capitelli. Tra le colonne vi sono due aperture centinate atte a illuminare l'aula. La parte superiore della facciata, nella due sezioni laterali presenta due medaglioni raffigurati san Donato a sinistra e san Giovanni Bosco a destra. Il fronte termina con la parte centrale a cuspide mentre le due laterali sono orizzontali, coronate nella parte laterale da piccole edicole. InternoL'interno a navata unica si divide in sei campate da lesene in muratura con capitelli d'ordine ionico che si collegano alle grandi arcate a ogiva. La copertura lignea del tetto a due falde è decorata. Due cappelle sono presenti nella seconda campata dedicate a san Donato con l'altare arricchito dalla tela attribuita a Jacopino Scipioni a sinistra, e a destra la cappella di San Vittore. Nella terza campata le cappelle dedicate a sinistra ai santi Eurosia, Luigi e Lucia, mentre a destra al Battesimo di Gesù. Il battistero a pianta ottagonale, è presente a sinistra della quarta campata. La quinta ospita a sinistra l'altare della Madonna del Suffragio e a destra della Madonna di Loreto. L'ultima campata che precede la zona presbiteriale, ospita a sinistra l'altare dei santi Spiridione e Francesco, mentre a destra la Madonna del Rosario con la pala d'altare di Carlo Ceresa raffigurante i misteri del rosario e e i santi Domenico di Guzman e Carlo Borromeo a fianco la cappella dedicata alla Pietà più piccola.[7] L'artista ha realizzato per la chiesa anche la Natività di Maria e il Battesimo di Gesù e l'Annunciazione sull'arco trionfale, mentre il dipinto con la Crocifissione con Maria Maddalena è conservato nei locali della sagrestia. La zona del presbiterio è anticipata dall'arco trionfale e rialzata da quattro gradini in marmo. L'altare comunitario creato nella seconda metà del Novecento, è posto nella zona rettangolare. Il presbiterio prosegue poi a pianta ottagonale dove è presente l'altare maggiore. La pala d'altare opera di Enea Salmeggia raffigura: Vergine in gloria e santi patroni di Bergamo.[8] Della pala si conserva lo studio.[9] La controfacciata ospita le tele di Francesco Polazzo: Transito di San Giuseppe, e Incontro di san Carlo con Filippo Neri.[10] Note
Bibliografia
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