Chiesa di San Martino Vescovo (Vigo di Cadore)
La chiesa di San Martino Vescovo è la parrocchiale di Vigo di Cadore, in provincia di Belluno e diocesi di Belluno-Feltre[1]; fa parte della convergenza foraniale di Ampezzo-Cadore-Comelico. StoriaLa primitiva chiesa di Vigo di Cadore sorse al tempo dei Franchi, anche se la prima citazione che ne attesta la presenza risale al 1186[2][3] ed è contenuta in un documento nella quale si legge che la locale cura d'anime era affidata al presbiter Enrico[4]. Il 21 marzo 1208 questa chiesa venne eretta alla dignità di pieve, affrancandosi così dalla matrice di Santa Maria Nascente[4][5][6] di Pieve di Cadore e avendo nella propria giurisdizione anche le chiese di Lorenzago, Lozzo e Pelos[3]. Nel 1559 la pieve venne riedificata[2][3][6] e i lavori furono condotti da maestranze agli ordini del capomastro carnico Nicolò Ruopel[4]; l'edificio venne in seguito ampliato all'inizio del XVIII secolo mediante la realizzazione delle navate laterali[4][3]. DescrizioneEsternoLa facciata della chiesa, che è a capanna, è tripartita da quattro lesene; nelle porzioni laterali si trovano i portali secondari, mentre in quella centrale si aprono il portale maggiore e il rosone. Il tetto dell'edificio è costituito da scandole[2]. Accanto alla parrocchiale si erge il campanile in pietra (1599), caratterizzato da una doppia cella distribuita su due piani, sopra i quali, a coronare la torre, si eleva la cuspide. InternoOpere di pregio conservate all'interno, che è suddiviso da pilastri in tre navate composte ciascuna da tre campate[2], sono la pala con soggetto San Martino tra i santi Candido e Maurizio, realizzata nel 1492 forse da Antonio Rosso o da qualche artista altoatesino[4], le due tele cinquecentesche raffiguranti rispettivamente la Decollazione di San Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria, entrambe dipinte da Cesare Vecellio[4], il rilievo ligneo della Crocifissione di Gesù, realizzato da Valentino Panciera Besarel[2] ispirandosi ad un'opera di Andrea Brustolon contenuta nella chiesa bellunese di San Pietro Apostolo[4], il marmoreo altare maggiore, costruito nel 1813 dal barciano Pietro Andreis[4], il coro, realizzato nel 1739 in radica[4], le vetrate ritraenti i santi Bernardino da Siena ed Antonio Abate[4], la statua della Beata Vergine del Rosario, realizzata da Carlo e Raffaele Piazza nel 1899[4], e le pale raffiguranti Gesù in mezzo ai fanciulli e la Cacciata dei profanatori dal Tempio, eseguite da Tomaso Da Rin Betta rispettivamente nel 1885 e nel 1881[4]. L'organo, che trova collocazione sopra la porta principale, fu costruito nel 1757 da Antonio Barbini di Murano e ampliato nel 1894 da Carlo Aletti di Monza. Note
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