Chiesa di San Martino Vescovo (Capo di Ponte)
La chiesa di San Martino Vescovo è la parrocchiale di Capo di Ponte, in provincia e diocesi di Brescia[1][2]; fa parte della zona pastorale della Media Val Camonica[3]. StoriaIl più antico edificio dedicato a san Martino di Tours, con annesso ospizio, fu edificato a Capo di Ponte in epoca medievale dai monaci provenienti dall'abbazia di Marmoutier, che, a partire dall'VIII secolo, si occuparono della bonifica della zona. La cappella rimase dipendente dalla pieve di Cemmo fino al 17 novembre 1580, quando fu elevata a sede di parrocchia autonoma[4]. Una nuova chiesa intitolata a san Martino fu costruita in forme barocche nel corso del XVIII secolo, per volere dell'arciprete Giovanni Francesco Agostani, conservando l'adiacente campanile in pietra eretto nel 1642[1] e il portico tardo cinquecentesco sul lato sud[5]; inoltre, sul fianco nord fu edificata la cappella del Compianto[6]. La volta della navata fu arricchita con affreschi nella seconda metà del secolo[4]. La decorazione degli interni fu completata intorno alla metà del XX secolo, contestualmente al restauro dell'aula. Altri interventi furono eseguiti nei due decenni successivi, con la realizzazione della nuova pavimentazione e la risistemazione della facciata e dell'organo; negli anni ottanta si provvide a realizzare l'altare rivolto verso l'assemblea, in ossequio alle norme postconciliari[1]. DescrizioneEsternoLa facciata della chiesa, rivolta a ponente e suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da paraste, presenta in quello inferiore il portale timpanato e gli accessi al porticato laterale e alla cappella del Compianto e in quello superiore, coronato dal frontone di forma triangolare, presenta due nicchie e un grande finestrone centrale[1]. Annesso alla parrocchiale è il campanile in pietra a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una bifora ed è coperta dal tetto a quattro falde coronato da una croce di ferro[1]. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali, introdotte da archi a tutto sesto, e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la cornice modanata sopra cui si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside[1]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala raffigurante San Martino e la Vergine, eseguita nel 1756 da Francesco Monti, la tela ritraente la Vergine col Bambino assieme ai santi Martino, Paolo e Giovanni Battista, attribuita alla scuola del Moretto, l'altare minore di San Vittorino, costruito da Nicolò Barbieri, gli affreschi del soffitto, dipinti dal già citato Monti e da Enrico Albrici[4], e le quattro tele che rappresentano i Santi Andrea d'Avellino, Luigi Gonzaga, Filippo Neri e la morte di San Giuseppe realizzate da Sante Cattaneo[4]. Note
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