Chiesa di San Giovanni Battista (Borno)
La chiesa di San Giovanni Battista, detta anche chiesa dei Santi Martino e Giovanni Battista, è la parrocchiale di Borno, in provincia e diocesi di Brescia[2][3]; fa parte della zona pastorale della Media Val Camonica. StoriaLa prima citazione di un luogo di culto a Borno risale al 1018; all'inizio del Basso Medioevo essa fu eretta a parrocchiale, affrancandosi così dalla pieve di Cividate Camuno[2]. Nel XII secolo venne edificata una nuova chiesa, consacrata nel 1146 dal vescovo di Brescia Manfredo Boccacci[2][4]. L'edificio fu poi interessato da una ricostruzione verso la metà del XV secolo; il 28 giugno 1456 papa Callisto III provvide a risistemare i benefici ecclesiastici bornesi[2]. Nel Settecento, vista la situazione non ottimale della struttura, si pensò un primo tempo di ampliarla, ma poi si preferì demolirla e riedificarla ex novo. La prima pietra della nuova parrocchiale fu posta nel 1771; la chiesa, disegnata dal capomastro Pier Antonio Cetti da Lallio e ha afreschi interni di Sante Cattaneo, venne portata a compimento nel 1781[2][5]. Negli anni settanta si procedette a restaurare l'edificio e ad adeguarlo alle norme postconciliari; negli anni novanta si procedette alla risistemazione del tetto[2]. DescrizioneEsternoLa facciata a salienti della chiesa, rivolta a ponente e suddivisa da una cornice marcapiano dentellata in due registri, entrambi scanditi da paraste, presenta in quello inferiore il portale d'ingresso timpanato e in quello superiore, coronato dal frontone triangolare, una finestra rettangolare, anch'essa timpanata, e delle specchiature[2]. ![]() Annesso alla parrocchiale è il campanile in pietra a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coperta dal tetto a quattro falde[2]. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali e le due pareti sono scandite da lesene sorreggenti il cornicione sopra il quale si imposta la volta a vela; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, chiuso dall'abside semicircolare[2]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra cui l'altare maggiore, costruito da Giacomo Novi[4], e la pala dell'altare di Santa Croce, dipinta da Ponziano Loverini nel 1918[4]. Note
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