Chiesa di San Floriano (Rivamonte Agordino)
La chiesa di San Floriano è la parrocchiale di Rivamonte Agordino, in provincia di Belluno e diocesi di Belluno-Feltre[1]; fa parte del convergenza foraniale di Agordo-Livinallongo. StoriaLa primitiva chiesa di Rivamonte, dedicata ai santi Floriano e Sisto e sede di una curazia dipendente dalla pieve di Agordo, era già esistente nel XV secolo e serviva anche ai fedeli dell'abitato di Tiser[2]. Accanto a questa nel 1653 sorse una cappella dedicata a sant'Antonio abate, caratterizzata dell'abside rivolta a mezzogiorno e da due finestre quadrate in facciata e da cinque semicircolari sui fianchi[2]. Nel XIX secolo, in seguito all'aumento della popolazione del paese, le due chiese si rivelarono insufficienti a soddisfarne le esigenze e così nel 1866 don Giovanni Battista Moretti le fece demolire per far spazio a quella nuova di maggiori dimensioni, progettata da Giuseppe Segusini[3] e aperta al culto il 13 ottobre 1872, anche se poté dirsi del tutto completata solo verso il 1886[2]. Nel 1903 Magno Magni, amministratore delle miniere dal 1893 e poi proprietario di esse dal 1899, che si distingueva anche come mecenate e benefattore[4], commissionò la pala d'altare di santa Barbara all'amico Achille Beltrame. Durante la prima guerra mondiale l'edificio subì alcuni danni, come la rimozione del tetto; nel 1922 nel campanile vennero installate le nuove campane in sostituzione di quelle asportate durante il conflitto e nel 1926 fu rifatto il prospetto principale[2]. Nel 1972 la chiesa venne restaurata e il 16 luglio di quell'anno fu consacrata ed eretta a parrocchiale dal vescovo di Feltre e Belluno Gioacchino Muccin; la struttura venne interessata da ulteriori interventi di ristrutturazione tra gli anni novanta e i primi anni duemila[2]. DescrizioneEsternoLa facciata della chiesa, che volge a sudovest, presenta al centro un corpo aggettante, tripartito da quattro lesene corinzie e caratterizzato dal portale d'ingresso, e ai lati due ulteriori lesene sorreggenti il fregio composto da metope lisce e da triglifi, sopra cui s'imposta il timpano triangolare, ai lati del quale s'elevano due pinnacoletti. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta una monofora per lato ed è coperta dal tetto a falde. InternoAll'interno dell'edificio, composto da un'unica navata, vi sono diverse opere di pregio, tra cui le statue dei dodici apostoli, collocate in altrettante nicchie[3], la tela raffigurante la Santissima Trinità assieme ai Santi Floriano e Sisto, dipinta da Tomaso Da Rin[3], e la statua lignea con soggetto Sant'Antonio, intagliata da Andrea Brustolon[2]. Note
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