Chiesa della Visitazione di Maria ad Elisabetta (Vestone)
La chiesa della Visitazione di Maria ad Elisabetta è la parrocchiale di Vestone, in provincia e diocesi di Brescia[1][2]; fa parte della zona pastorale dell'Alta Val Sabbia. StoriaOriginariamente il borgo ricadeva nella giurisdizione della pieve di Santa Maria di Idro, anche se poi a partire dal Duecento crebbe l'importanza della chiesa vestonese di San Lorenzo[3]. La cappella della Visitazione è invece attestata per la prima volta in un testamento nel 1472[3] e poi nuovamente nel Catalogo queriniano del 1532[4]. Nel 1580 l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, durante la sua visita, trovò che questa chiesa era la più importante della parrocchia e ordinò di restaurarla o di ricostruirla dalle fondamenta[3]. La nuova parrocchiale fu portata a compimento nel 1594 dall'architetto Pier Maria Bagnatori detto il Bagnadore[5], anche se la facciata venne ultimata nel 1619; il 4 maggio 1625 il vescovo ausiliare Michele Varoglio impartì la consacrazione[1][3]. Dalla relazione della visita pastorale del 1703 del vescovo Marco Dolfin si apprende che i fedeli ammontavano a 850 e che la parrocchiale, in cui erano ospitati sei altari, aveva alle proprie dipendenze la chiesa di San Lorenzo Martire e gli oratori di San Giovanni, dei Santi Pietro e Paolo e dei Santi Rocco e Sebastiano[4]. Nel maggio del 1797 le truppe francesi diedero fuoco alla chiesa, che riportò vari danni soprattutto nell'area del presbiterio; le lesioni furono sanate entro il 1830[3]. La parrocchiale, restaurata all'inizio del Novecento, venne adeguata alle norme postconciliari negli anni settanta[1]. DescrizioneEsternoLa facciata a salienti della chiesa, rivolta a nordovest, è suddivisa da una cornice marcapiano in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore presenta il portale d'ingresso con coronamento curvilineo e i due ingressi minori, mentre quello superiore, affiancato da volute, è caratterizzato da un'ampia trifora e concluso dal timpano di forma triangolare[1]. Annesso alla parrocchiale è il campanile in pietra a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una monofora ed è coperta dal tetto a quattro falde[1]. InternoL'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali introdotte da archi a tutto sesto e le cui pareti sono scandite da lesene sorreggenti la trabeazione modanata e aggettante sopra la quale si imposta la volta a botte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini e chiuso dall'abside semicircolare[1]. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l'altare maggiore, costruito nel 1926 da Severo Trotta[3], le due pale raffiguranti rispettivamente la Madonna del Rosario e la Crocifissione, entrambe eseguite da Palma il Giovane[3], e le due statue ritraenti i Santi Carlo Borromeo e Giovanni Battista[3]. Note
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