Il nome Casalotto, invece, proviene probabilmente dall'unione dei nomi “Guzet” e “Luzet”, ovvero le antiche denominazioni quartieri che si trovavano in questa zona, poi accorpati nel rione Il Capo in epoca araba. Qui anticamente si trovava la "Porta di Bebilbacal" che consentiva il passaggio dalla città vecchia alla città nuova nella parte meridionale del Monastero della Martorana.[2]
1203, Prime documentazioni scritte sul primitivo luogo di culto costituite dall'atto di donazione di due casali ubicati presso l'edificio, da parte di Guglielmo da Malconvenante al Priorato di San Giovanni di Messina.[3]
1590, Costruzione della primitiva cappella o Oratorio di Sant'Orsola.[6]
1822, Rimaneggiamento dell'interno riccamente affrescato da artisti della bottega di Giuseppe Velasco. Sulla facciata è visibile quel che resta del portale d'ingresso e di un medaglione, su cui spicca il simbolo dei martiri ossia una corona con tre rami di palme.
1860, Il rettore della chiesa padre Giacomo Cusmano vi installò il primo centro di opere caritatevoli che pochi anni dopo è denominato il "Boccone del povero".
Interno
Impianto a tre navate.[5] Il tempio causa eventi sismici, bombardamenti bellici, incuria si presenta in avanzato stato di degrado.
Confraternita dei Santi Quaranta Martiri
XV secolo, Confraternita dei Quaranta Santi Martiri.