Assomiglia al moderno bouzouki irlandese, molto popolare poiché più economico del liuto, robusto e facile da trasportare.
Questo strumento, il cui nome deriva dal latino cithara, è chiamato cister in tedesco, cittern in inglese, cistre in francese, cistro, cedra o citola in spagnolo.
La cetra rinascimentale era formata da una cassa armonica a fondo piatto e a forma di pera, con un manico lungo; le corde metalliche, solitamente doppie, potevano essere pizzicate sia con le dita che con un plettro[1]. Sul manico è presente la tastiera con delle traversine con le divisioni dei tasti. L'accordatura delle dieci corde permette di suonare accordi in modo semplice.
Da questo strumento deriverà poi la chitarra come è conosciuta oggi.
La cetra era impiegata come strumento solista oppure in coppia con il liuto o in complessi strumentali di vario tipo. Ebbe grande successo e per questo motivo ne vennero prodotti di vari tipi che assunsero svariati nomi a seconda della loro tipologia: pandora, orpharion, arcicetra e penorcon.
cétra, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'8 marzo 2017.
Crawford Young, Re-Awakening Mercury's Cithara: A closer Look at Federico's Cetra, in Music in Art: International Journal for Music Iconography, vol. 45, 1–2, 2020, pp. 25–51, ISSN 1522-7464 (WC · ACNP).