Cattedrale di Malaga
La cattedrale dell'Incarnazione di Malaga (in spagnolo: Catedral de la Encarnación de Málaga) è uno dei più importanti monumenti rinascimentali dell'Andalusia. Nel 1855 è stata insignita del titolo di basilica minore[1]. Situata in pieno centro storico a breve distanza dal porto e dalla collina di Gibralfaro, la cattedrale si staglia nel panorama cittadino con la sua ampia volumetria. Rimane tuttavia incompiuta per quanto riguarda la torre campanaria meridionale, motivo per cui è affettuosamente soprannominata dagli abitanti La Manquita ("la monchetta"). Storia![]() ![]() ![]() ![]() La storia dell'edificio, che sorge sul sito di un'antica moschea (della quale rimane solamente il patio degli aranci), è alquanto travagliata: cominciata nel 1528[2] su progetto degli architetti spagnoli Pedro López, Diego de Siloé[2] e Diego de Vergara, la cattedrale fu inaugurata nel 1588 ma per via dell'ambizioso progetto i lavori proseguirono a rilento fino al sisma del 1680, che la danneggiò gravemente. La costruzione fu ripresa nel 1719 e interrotta nuovamente nel 1783[2], lasciando da quel momento il progetto incompiuto. DescrizioneEsternoLa facciata è suddivisa in due ordini con colonne, corinzio al livello inferiore e composito a quello superiore. Delle due torri campanarie che fiancheggiano la facciata solamente una, quella settentrionale, è stata completata e misura 84 metri di altezza. InternoL'interno, diviso in tre navate fiancheggiate da cappelle, misura 97 metri di lunghezza per 62 di larghezza e 35 di altezza. Le volte riccamente decorate poggiano su pilastri con colonne corinzie. Gli affreschi dell'altare maggiore, realizzati nel 1580, raffigurano scene della Passione di Gesù.[3] Degno di nota è il gigantesco coro, costruito dal 1595 al 1632 in mezzo alla navata da Vergara il Giovane e Díaz de Palacios, con stalli in legni pregiati (mogano, cedro e granadillo, portati appositamente dall'America[2]) scolpiti da Luiz Ortiz e José Micael e ornati da 40 statue di santi realizzate nel 1658 da Pedro de Mena[2]. Pregevole anche il deambulatorio, fiancheggiato da quattro cappelle. La prima di queste, impreziosita da un retablo di epoca barocca, è detta Capilla de la Virgen de los Reyes per via della presenza di una statua mariana (XV secolo) e delle statue oranti dei Re Cattolici. Nella stessa cappella, il dipinto raffigurante il Martirio di San Paolo è opera di Enrico Simonet. Il retablo della terza cappella, realizzato nel XVI secolo è in stile gotico. La quarta cappella, detta Dorada, conserva un'Annunciata di Juan de Villanueva.[3] Sul lato destro della navata, la prima cappella ospita un'Addolorata scolpita da Pedro de Mena, mentre nella seconda si trovano un retablo in stile barocco e alcuni quadri Seicenteschi di artisti castigliani.[2] Di Alonso Cano è invece la statua della Madonna del Rosario che, nello stesso lato della navata, è conservata nella terza cappella.[3] Galleria d'immagini
NoteBibliografia
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