Castello Ammersoyen
![]() ![]() ![]() Il castello Ammersoyen (in olandese: Kasteel Ammersoyen) è uno storico edificio della cittadina olandese di Ammerzoden (comune di Maasdriel) , nella provincia della Gheldria, costruito a partire dalla metà del XIV secolo[1][2] Fu la residenza delle famiglie Van Herlaer e Van Arkel e alla fine del XIX secolo fu adibito a convento.[1][2] L'edificio è classificato come rijksmonument nr. 8104.[3] DescrizioneL'edificio, situato lungo il fiume Mosa[2], si presenta come un tipico castello sull'acqua dalla forma quadrangolare e dalle facciate della lunghezza di circa 25 metri.[1] StoriaL'edificio fatto costruire intorno al 1350, fu probabilmente un certo Dirk van Herlaer.[1][2] Nel 1384, il castello divenne di proprietà di Arnd van Hoemen.[1]. Nel 1386, la famiglia Van Herlaer perse il castello, che divenne di proprietà del duca di Gheldria.[2] In seguito passò al figlio illegittimo di quest'ultimo, che lo cedette a Johan van Broekhugen.[2] Nel 1590, il castello sarebbe stato, a quanto si dice, gravemente danneggiato da un incendio, incendio che avrebbe causato in seguito anche la morte di Joris van Arkel, signore di Ammersoyen.[2] Questo fatto non è però storicamente provato ed è legato ad una leggenda (v. sotto).[1] A causa della mancanza di fondi l'opera di restauro poté essere intrapresa dalla famiglia Van Arkel soltanto nel corso del XVII secolo.[2] Nel 1672, Thomas van Arkel pagò ai Francesi, che avevano invaso i Paesi Bassi e dato alle fiamme numerosi castelli, la cifra di 7.000 fiorini, affinché risparmiassero il castello Ammersoyen.[2]
Nel 1873, il castello divenne di proprietà della Chiesa e fu trasmormato in un convento che ospità l'ordine monastico delle Clarisse.[1][2] Nel corso della seconda guerra mondiale, segnatamente tra il 1944 e il 1945, il castello, situato proprio lungo il confine tra la zona meridionale dei Paesi Bassi, già liberata dall'occupazione tedesca, e la zona settentrionale dei Paesi Bassi, ancora occupata, dovette resistere alle granate delle truppe alleate.[1] Nel 1957, il castello divenne di proprietà dello Stato, che lo fece restaurare, riportandolo allo stato originale.[2] LeggendaAl castello Ammersoyen è legata una leggenda che riguarda la figlia di Joris van Arkel e della moglie Anna van Lokhorst.[1] La leggenda racconta che quest'ultima si innamorò di uomo di basso rango e per questo fu costretta dai genitori, che non lo consideravano un buon partito, ad entrare in convento.[1] Nella notte che doveva precedere l'ingresso della giovane in convento, venne data una festa nel castello con molti invitati.[1] Il suo innamorato decise di liberare la ragazza appiccando un incendio, allo scopo di far defluire le persone presenti.[1] L'incendio però si propagò in modo tale da provocare la distruzione del castello e - nel tentativo di salvare quanto possibile - gravi ferite a Joris van Arke, ferite che lo portarono in seguito alla morte.[1] Note
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