Cànetra (sede comunale), Castel Sant'Angelo, Cotilia Terme, Mozza, Pagliara, Paterno, Piè di Castello, Piedimozza, Piè di Paterno, Ponte Alto, Ponte Basso, Ponte Santa Margherita, Vasche, Villa Ornaro, Ville
Data la grande presenza di rocce calcaree, in questa zona l'attività carsica è ben sviluppata; non sono rari infatti i fenomeni di carsismo epigeo con doline, definite canetre o canetroni, vasche, pozzi o puzzacchie nel dialetto locale.
Il comune è un territorio molto ricco d'acqua. Se ne hanno le evidenze principalmente per le abbondanti sorgenti in superficie, la ben nota attività carsica e la presenza del Fiume Velino con i suoi innumerevoli affluenti. Inoltre, all'interno del territorio comunale, sono presenti diversi laghi degni di nota: in corrispondenza della frazione Canetra è noto il Lago dei Cigni, nella frazione Vasche si trovano tre laghi tutti di origine carsica, il Lago di Paterno, il Pozzo di Mezzo e il Pozzo Burino, infine nella frazione Terme di Cotilia è presente un piccolo lago di acqua sulfurea.
Il centro fu già frequentato in epoca romana, come testimoniano le terme di Vespasiano fuori dal centro, risalenti al I secolo d.C. Nel IX secolo il borgo fu creato con una fortificazione dai Longobardi, essendo vicino alla via Salaria, ed entrò nel XIII secolo nel Regno di Napoli, già dalla fine del secolo dipendente dalla neonata Aquila. Nel XVI secolo (1539) Carlo V di Spagna diede il feudo aquilano a Margherita d'Austria, che vi fece costruire dei mulini, amministrando molto bene il territorio. Passato alla famiglia Farnese, nuovamente nel XVII secolo passò al Regno di Napoli. Non subì particolari danni con il grande terremoto del 1703. Nel 1927 Mussolini abolì il Circondario di Cittaducale e creò la provincia di Rieti, includendovi Castel Sant'Angelo.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 17 maggio 1986.[5]
«D'azzurro, alla torre d'argento, murata di nero, aperta del campo, merlata alla guelfa di nove, fondata in punta; al capo di rosso, caricato dell'angelo volante vestito con la tunica d'argento, con le ali di bianco al naturale e con la chioma castana dello stesso, con la corporatura a sinistra posta in banda abbassata, tenente con la mano destra la bilancia di due coppe d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture militari
Resti del cassero di Castel Sant'Angelo, con l'alta torre di avvistamento a pianta quadrata.
Architetture religiose
Chiesa di Santa Maria della Porta, antica parrocchia del paese è situata nel cuore del borgo medioevale. Dal nome si capisce che l'edificio sorge a ridosso dell'antica porta principale, in corrispondenza del luogo dove anticamente sorgeva la sala d'armi del castello. Dall'esterno essa si presenta come un classico edificio medioevale, all'interno è strutturata a tre navate suddivise da archetti a volte affrescati a cielo stellato e sulle pareti laterali sono disposti quattro altari. Di particolare interesse sono il fonte battesimale in pietra scolpita, l'altare maggiore decorato da colonne in marmo policromo e la nicchia centrale, devo è conservata una statua della Madonna con Bambino sormontata da angeli in festa. La chiesa ha ospitato per lungo tempo la sede dei Monti Frumentari e custodisce le preziose reliquie di san Biagio, patrono della parrocchia e del paese.
Chiesa di San Rocco, di origine altomedievale e trasformata nel XVI secolo, ha subito di recente un restauro. Si trova lungo la strada Vasche-Castel Sant'Angelo.
Chiesa di San Biagio, la chiesa parrocchiale, in origine con funzione di chiesa del cimitero, presenta come caratteristica principale l'elegante portale risalente al 1564 dove nel timpano che sovrasta l'ingresso della chiesa è rappresentato il Dio Padre benedicente tra due cherubini, mentre nei pennacchi dell'arco l'Annunciazione. Consacrata nel 1879 a san Biagio è dotata di un'architettura romanica che presenta una navata centrale e due navate laterali dove sono disposti sei altari dedicati ai Santi venerati in paese. È presente all'ingresso della sacrestia una pregevole tela cinquecentesca raffigurante la Presentazione al tempio di Gesù e la purificazione della Vergine Maria.
Chiesa di San Giovanni Battista, posta nella piazza di Paterno, presenta l'incisione “TEMPLUM DIVI IOANNIS MD MDLVIII”, posta sull'architrave del portale, ornato da formelle con simboli cristiani. All'interno sono conservati interessanti opere d'arte tra cui importanti affreschi cinquecenteschi, come la Madonna del Rosario, la Vergine con il Bambino benedicente e l'Adorazione dei Pastori. Nel 2001 sono stati eseguiti dei restauri nella chiesa, ad opera della Soprintendenza dei Beni Artistici del Lazio, nel corso dei quali è emersa la presenza di un affresco sottostante a quello della Madonna del Rosario.
Siti archeologici
Aquae Cutiliae, sorgenti termali utilizzate in epoca romana.
Terme o Villa di Tito, area archeologica, dal 2014 sede del Centro di documentazione civiltà delle acque.
Lago di Paterno, noto anche come Lago di Cotilia, è un lago noto dall'antichità come luogo sacro per molti popoli italici.
Via Salaria, sono presenti alcuni tratti dell'antica via del sale; uno dei più lunghi e meglio conservati è visibile in un laghetto artificiale dedicato alla pesca sportiva.
Peschio del Principe, ruderi di una struttura fortificata, presenti a Vena Rossa, utilizzata probabilmente per il controllo sulla valle.
La linea che attraversa Castel Sant'Angelo avrebbe dovuto essere prolungata da un lato verso Roma e dall'altro verso Ascoli Piceno, formando la cosiddetta Ferrovia Salaria, tuttavia tale progetto (più volte approvato sin dalla fine dell'Ottocento) non venne mai realizzato.