Il nome scientifico del genere, Carpodacus, deriva dall'unione delle parole grecheκαρπος (karpos, "frutto") e δακος (dakos, "morditore"), col significato di "colui che morde i frutti", in riferimento alla dieta di questi uccelli.
Descrizione
I carpodachi sono uccelli dall'aspetto slanciato, muniti di grande testa con grosso becco conico ma smussato e grandi occhi, ali di forma allungata e coda poco meno lunga delle ali e dalla punta lievemente forcuta. Il piumaggio varia a seconda della specie, pur presentando alcuni tratti comuni, ad esempio la presenza di rosso (principalmente su testa e petto, ma l'estensione del rosso è variabile a seconda della specie, con alcune specie di carpodaco quasi totalmente rosse) e il dicromatismo sessuale, che rende la presenza di tale colorazione rossa esclusiva dei maschi, mentre le femmine presentano colorazione più sobria e mimetica.
Biologia
I carpodachi sono uccelli diurni e granivori, che all'infuori della stagione degli amori si muovono in stormi anche di notevoli dimensioni e si nutrono soprattutto di semi di piante erbacee e durante l'estate anche d'insetti: rigidamente monogami, durante la stagione riproduttiva vivono in coppie e sono territoriali, coi maschi che si dimostrano estremamente protettivi nei confronti delle femmine.
Come intuibile dall'areale così vasto, le varie specie tendono ad adattarsi agli habitat più disparati, purché sia presente una congrua copertura vegetale e vi sia presenza di fonti d'acqua dolce permanenti.
Tassonomia
Il genere, originatosi nell'area himalayana, ha subito una serie di radiazioni durante la sua storia evolutiva[2].
La tassonomia del genere è sempre stata piuttosto travagliata, specialmente negli ultimi tempi. Le più recenti analisi del DNA mitocondriale hanno riscontrato una sua polifilia, che ha portato a numerose modifiche, con accorpamenti, rimaneggiamenti e segregazioni[3]:
le tre specie di carpodachi nordamericani sono state ascritte a un proprio genere, Haemorhous, fra l'altro non appartenente alla tribù dei Carpodacini ma ai Carduelini[5];
Le specie ascritte al genere appartengono alla tribù dei CarpodaciniBonaparte, 1853, nell'ambito della quale Carpodacus rappresenta l'unico appartenente: i Carpodacini sono molto vicini ai Drepanidinihawaiiani, che ne sono diretti discendenti[8][9].
Note
^ab(EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 28 novembre 2018.