Carmina burana è una cantata scenica composta da Carl Orff tra il 1935 e il 1936, ed è basata su 24 componimenti poetici tra quelli trovati nella raccolta medievaleomonima, opera di goliardi e clerici vagantes. Il titolo completo è "Carmina burana: Cantiones profanae cantoribus et choris, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis".
Carmina Burana è il titolo (non originale) di una raccolta di componimenti poetici medievali reperita nella Bura di San Benedetto (Benediktbeuern), in Alta Baviera, nel 1803[2]. Alcuni di questi testi sono corredati di notazione musicale adiastematica (neumi in campo aperto), pressoché impossibile da interpretarsi: indagini musicologiche recenti hanno reso possibile la ricostruzione di diverse melodie, soprattutto grazie alla loro identificazione in repertori diversi (per esempio quello della cosiddetta Scuola polifonica di Notre-Dame di Parigi), ma all'epoca in cui Orff se ne occupò nessuna delle musiche originali era nota. Il musicista tedesco fu attratto in particolare dalla varietà degli argomenti trattati nelle poesie della silloge bavarese: iniziò dunque a elaborarne musicalmente alcune, fino a completare 24 brani, per la maggior parte con testo latino; fanno eccezione alcuni brani in alto tedesco medio e altri in provenzale antico.
Dopo la prima rappresentazione a Francoforte, Orff ottenne un grandissimo successo, e la cantata fu eseguita in altre città tedesche e, nonostante fosse molto ostacolata dal regime nazista per il tono erotico di alcuni canti, divenne l'opera musicale più conosciuta tra quelle composte durante il Terzo Reich.
L'opera è strutturata in un prologo, cinque parti e un finale (ripetizione della prima sezione del prologo):
Prologo: Fortuna imperatrix mundi ("Fortuna, imperatrice del mondo"), nel quale è presente il famoso brano O Fortuna; consiste in una serie di improperi contro la sorte, che governa secondo il proprio capriccio il destino degli uomini.
Prima parte: Primo vere ("In primavera"), in cui si celebra l'aspetto lieto della primavera.
Seconda parte: Uf dem Anger ("Nel prato"), nel quale compaiono brani in antico alto tedesco (interamente o in parte).
Terza parte: In taberna ("All'osteria"), comprendente brani ispirati dalla vita sregolata dei clerici vagantes, il gioco d'azzardo, il buon bere e il ben mangiare.
Quarta parte: Cour d'amours ("La corte d'amore"), che contiene brani che inneggiano all'amore sensuale.
Quinta parte: Blanziflor et Helena ("Biancofiore ed Elena"), che segna la conclusione della parte precedente.
Finale: Fortuna imperatrix mundi, che ripete il brano iniziale.
L'opera non segue una trama precisa ma parte della struttura della composizione si basa sul concetto del giro della Ruota della fortuna: infatti sulla prima pagina della raccolta dei poemi è rappresentata la ruota con quattro frasi posizionate intorno quest'ultimo.
Il brano O Fortuna apre e chiude il ciclo ed è forse il brano più celebre della composizione: viene sovente proposto in situazioni apocalittiche o potentemente drammatiche.
L'organico
L'orchestra e il coro sono composti dai seguenti elementi[3]:
Un'ultima registrazione è quella di Christian Thielemann con Coro e Orchestra della Deutschen Oper Berlin e Knabenchor Berlin, fatta nel 2003 da Deutsche Grammophon.
In occasione dell'ottantesimo compleanno di Orff è stata girata una versione cinematografica recitata e coreografata, diretta da Jean-Pierre Ponnelle per l'emittente tedesca ZDF.[5]