Carlo MaginiCarlo Magini (Fano, 16 settembre 1720 – Fano, 3 luglio 1806) è stato un pittore italiano. ![]() BiografiaFiglio di Francesco, di professione orefice, e di Elisabetta Ceccarini che era sorella del pittore Sebastiano Ceccarini, Carlo Magini ebbe le prime nozioni dell'arte dallo zio materno e nel 1736 gli fu d'aiuto per gli affreschi nella cappella del Crocifisso, nella chiesa di San Filippo Neri, a Perugia. Fra il 1735 e il 1738 Sebastiano Ceccarini lavorò a Pesaro, Urbino, Bologna, Venezia e Firenze e Carlo Magini lo seguì per completare il suo apprendistato. Il 14 ottobre 1738 era a Roma, dove firmò come testimone la consegna del certificato di battesimo di Ceccarini, davanti a un notaio. A Roma Carlo Magini entrò in contatto col pittore Francesco Mancini e con il nobile Carlo Ferri, originario di Fano. Tornato a Fano sposò Michelina Polinori, di Pesaro, dalla quale ebbe Francesca, nel 1750 Balbina, quindi Arcangelo, Casimiro che visse poche settimane e per ultima Massimiliana Eusebia, nata nel 1766. Copiava importanti tele di Maestri, eseguiva ritratti, dipinti a soggetto storico, in particolare nature morte che sono tra le più interessanti del Settecento italiano. Il recupero critico di questo artista parte dalle intuizioni di Roberto Longhi e riguarda proprio le nature morte, che sono ispirate ai modi di pittori seicenteschi e settecenteschi, come Giacomo Ceruti, Giuseppe Maria Crespi, Candido Vitali, Arcangelo Resani, Felice Boselli, Nicola Levoli e Antonio Cioci. Carlo Magini guardava e analizzava semplici oggetti popolari, di uso quotidiano.[1] Sue nature morte si conservano nella Quadreria della Fondazione Cassa di risparmio di Fano e nella Pinacoteca comunale di Faenza. Due opere, Natura morta con finocchio, canovaccio, testa di vitello e mele e Natura morta con costolette d'agnello su tagliere, piatto di salsicce, cavolo e prosciutto appeso, sono nella Pinacoteca civica di Forlì. Altre nature morte sono al Museo nazionale di Varsavia e all'Ermitage. ![]() Altre sue opere![]() Dipinse una pala d'altare con I Santi Vincenzo Ferreri e Nicola da Tolentino intercedono per le anime purganti, per la chiesa di Croce, frazione di Caldarola, firmandola Carlo Magini pittore e datandola 1742. Questo dipinto risente della scuola bolognese e di Carlo Maratta. Nel 1742 dipinse il ritratto di Pier Luigi Lanzi, tela perduta a causa di un incendio. Del 1760 sono i due ritratti dei conti Francesco Maria Benedetti e Livia Dall'Aste Benedetti, conservati nella collezione Benedetti Forestieri di Senigallia. Nel 1763 dipinge una Crocifissione con la Madonna e i santi Lucia e Giovanni Battista, pala d'altare attualmente conservata nella chiesa di Santa Lucia a Piagge (Terre Roveresche). Del 1765 è il ritratto di Monsignor Pompeo Compagnoni, vescovo di Osimo e di Cingoli, conservato nella collezione Compagnoni Floriani. Del 1770 sono i due ritratti dei medici fanesi Gaetano e Stanislao Lanzi, dipinti oggi presenti nella collezione Montanari. Sostituì in loco, e la sua copia è visibile alla Chiesa di San Pietro in Valle di Fano, la Consegna delle chiavi a San Pietro di Guido Reni, dopo che questa opera era stata confiscata dai francesi nel 1797.[2] Sempre come copista, eseguì una replica del San Pietro guarisce lo storpio di Simone Cantarini. Per sostenere la numerosa famiglia, realizzava anche lavori di restauro e ridipinture di opere danneggiate. Al 1772 (o 1774) risale il ritratto dell'abate Antonio Modesto Gasparoli, ma il ritratto di Francesco Vici, maestro di cappella di Fano, è firmato e datato 1776; al 1769 risale il ritratto del musicista di Fano Gianandrea Bellini, e nel 1780 Magini dipinse i due ritratti del conte Mario Compagnoni Floriani di Villamagna e della marchesa Francesca Ricci Compagnoni. Alla Pinacoteca civica di Fano c'è il ritratto di padre Luigi Barbieri, provinciale dei minimi del convento di Santo Spirito a Fano, il ritratto di Francesco Paci, calzolaio, quello di Papa Pio VII, realizzato nel 1800 e quello di Fra Andrea Giommi. Nel 1802 Carlo Magini dipinse per l'abbazia di San Paterniano una Madonna per l'abate, gli Stemmi del Papa, del cardinale protettore e dell'abate generale Leati, che furono posti nel chiostro e una tela con la Beata Vergine per la foresteria. Nel 1804, per la stessa abbazia, dipinse una Madonna della Pietà. ![]() Tricentenario della nascitaLa Fondazione della Cassa di Risparmio di Fano nel 2020 aveva programmato una grande mostra: Pitture in quiete. Carlo Magini e la natura morta tra Marche e Romagna nel XVIII secolo. La pandemia del COVID-19 ha reso impossibile la realizzazione dell'evento espositivo[3], in ogni caso resta un catalogo ricco e completo con i contributi di specialisti del genere e scientificamente aggiornato.[4] Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia