Caprivi Liberation Army

Caprivi Liberation Army
Bandiera del bantustan dell'East Caprivi, adottata anche dal Caprivi Liberation Army.
Attiva1994-2002
NazioneNamibia (bandiera) Namibia
IdeologiaIndipendenza del Caprivi
Componenti
Componenti principaliMishake Muyongo
Attività
Azioni principaliConflitto del Caprivi
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Il Caprivi Liberation Army (lett. "Esercito di liberazione del Caprivi") è stato un gruppo ribelle e separatista namibiano, fondato nel 1994 con l'obiettivo di ottenere l'indipendenza del Dito di Caprivi, una regione abitata principalmente dal popolo Lozi.

Contesto

Il Dito di Caprivi si trova nell'estremo nord-est della Namibia. La regione è una stretta appendice della Namibia che si estende per circa 450 km verso est, tra il Botswana a sud, l'Angola e lo Zambia a nord. Durante il periodo della spartizione dell'Africa, il Regno Unito cedette il territorio alla Germania affinché quest'ultima potesse accedere al fiume Zambesi e raggiungere le sue altre colonie in Africa orientale, mantenendo il possesso dell'Africa Tedesca del Sud-Ovest.[1]

Storia e attività

Nell'ambito del conflitto del Caprivi, il fronte fu creato nel febbraio 1994 come gruppo separatista con l'obiettivo di unire il popolo Lozi, presente nei vicini Botswana, Zambia e Angola. Dal 1998 fu guidato da Mishake Muyongo, espulso dal Movimento Democratico Popolare (PDM) a causa del suo sostegno alla secessione della sua regione natale.[2]

Nell'agosto 1999, il Caprivi Liberation Army lanciò numerosi attacchi a sorpresa contro stazioni di polizia e postazioni militari a Katima Mulilo, capoluogo della regione dello Zambesi, portando il governo namibiano a dichiarare lo stato di emergenza nella parte orientale del Dito e a fronteggiare militarmente i ribelli. Quattordici ribelli furono uccisi e tra 200 e 300 arrestati e incarcerati. La maggior parte di loro è ancora in custodia in attesa di processo.[2]

L'ultima imboscata militare è stata eseguita nel settembre 1999, quando tre membri sono stati uccisi in uno scontro a fuoco. Il leader Muyongo ha ottenuto asilo in Danimarca, dove risiede da allora.[3]

Note

  1. ^ (EN) Caprivi Strip, su Enciclopedia Britannica. URL consultato il 26 gennaio 2025.
  2. ^ a b Lonely Planet, La lotta per il Caprivi, in Anthony Ham e Trent Holden (a cura di), Namibia, EDT, 2018, ISBN 9788859247708. URL consultato il 26 gennaio 2025.
  3. ^ (EN) Muyongo Mishake, su parliament.na. URL consultato il 26 gennaio 2025.

Voci correlate

 

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