Canesano
Canesano è una frazione del comune di Calestano, in provincia di Parma. La località dista 3,18 km dal capoluogo.[1] Geografia fisicaLa località sorge alla quota di 795 m s.l.m.,[1] alle pendici del monte Montagnana,[3] su un altopiano che si protende dal versante destro della stretta valle del rio Spingone, affluente destro del torrente Baganza;[4] poco più a valle si trova il piccolo borgo di Alpicella.[5] StoriaLa zona di Canesano risultava abitata già in epoca preistorica, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni resti.[5] In epoca medievale a presidio della vallata del rio Spingone fu edificato ad Alpicella un castello, appartenente nel 1247 a Giacomo Rossi di Berceto; in quell'anno il maniero respinse gli attacchi delle truppe dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia.[6] Nel 1249 il Comune di Parma donò al conte Alberto Fieschi il feudo di Calestano, comprendente anche i castelli di Marzolara, Alpicella e Vigolone.[7] Nel 1275 il cardinale Ottobono Fieschi, futuro papa Adriano V, nominò suo erede di tali terre il fratello Percivalle; alla morte di quest'ultimo nel 1290 subentrarono i nipoti Luca, Carlo e Ottobono del ramo di Torriglia,[8] che nel 1313 ne furono investiti dall'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico VII di Lussemburgo.[9] Nel 1650 Carlo Leone e Claudio Fieschi alienarono i feudi di Calestano, Marzolara, Vigolone e Alpicella con tutte le pertinenze al conte Camillo Tarasconi;[10] i suoi eredi ne mantennero i diritti fino alla loro abolizione decretata da Napoleone nel 1805.[8] L'anno seguente Canesano divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Calestano.[11] A causa della sua posizione decentrata rispetto alla strada provinciale tracciata a fondovalle, il borgo subì nel XX secolo un lento spopolamento.[5] Monumenti e luoghi d'interesseChiesa dell'Annunciazione di Maria VergineMenzionata per la prima volta nel 1493, la cappella romanica, danneggiata da una frana nella seconda metà del XIX secolo, nel 1888 fu abbattuta e ricostruita in stile neoclassico in posizione più sicura; dotata nel 1925 di un nuovo campanile, la chiesa fu modificata nel 1952 con l'aggiunta delle due cappelle laterali e decorata internamente. La chiesa, ornata con lesene e affreschi, conserva un pregevole fonte battesimale quattrocentesco in pietra.[12][13][14] Antico campanileEdificato nel XV secolo in prossimità della chiesa originaria, il campanile sopravvisse all'abbattimento ottocentesco del luogo di culto; la torre romanica in pietra si erge isolata in adiancenza al piccolo cimitero.[13] Oratorio di Sant'AgataMenzionata per la prima volta nel 1230 tra le dipendenze della pieve di Castrignano, la cappella di Alpicella, abbandonata in epoca imprecisata, cadde in seguito in rovina; se ne conservano le strutture murarie in pietra, tra cui la simmetrica facciata a capanna caratterizzata dalla presenza del portale d'ingresso centrale, sormontato da una bifora ad arco a tutto sesto e da un piccolo campanile a vela in laterizio di coronamento.[14][15][16] Castello di AlpicellaMenzionato per la prima volta nel 1247, il castello, appartenente a Giacomo Rossi di Berceto, fu occupato nel 1267 dai ghibellini e successivamente distrutto dalle forze guelfe del Comune di Parma; donato nel 1249 ai conti di Lavagna Fieschi, fu alienato nel 1650 al conte Camillo Tarasconi; abbandonato, scomparve in epoca imprecisata.[17] Note
Bibliografia
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