Camillo (religione romana)Nella religione romana il camillo (latino camillus, femminile camilla) era il giovane che assisteva il sacerdote durante il sacrificio[1]. I camilli dovevano essere scelti tra i giovani in età pre-puberale, talvolta figli dei sacerdoti stessi; dovevano avere entrambi i genitori viventi (pueri patrimi et matrimi) e dovevano essere di condizione libera[2]. Fino al III secolo a.C. però dovevano essere nobili, e comunque erano sempre scelti ragazzi di grande bellezza[1]. Nelle fonti iconografiche, i camilli sono spesso rappresentati con una tunica corta e in una mano l'incenso o la patera, nell'altra una piccola brocca, elementi caratterizzanti il rito sacrificale[1]. La statua bronzea di un camillo è conservata nel Musei Capitolini a Roma[3]. Analogamente ai camilli, le camille erano le ragazzine che assistevano le sacerdotesse durante i riti e dovevano rispondere agli stessi requisiti previsti per i camilli[1]. Nel messale romano, il "Camillus" è l'assistente alla celebrazione eucaristica, detto anche ministrante. Note
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