Brioche

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Brioche
Brioche à tête, detta anche brioche parisienne
Origini
Altri nomibrioscia
Luogo d'origineFrancia (bandiera) Francia
DiffusioneFrancia, Spagna, Italia
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principalifarina, uova, lievito, burro/strutto
Variantibrioscia cû tuppu, tortell, gâteau, gâche, cougnou, chinois, Tarte tropézienne

La brioche[1] o brioscia[2][3][4] è un dolce lievitato, cotto al forno e a volte farcito, di origine francese.[5]

Il suo impasto (detto "pasta brioche"), caratterizzato da tre fasi di lievitazione, si compone di farina, uova, burro o strutto animale, lievito e latte.[6] Per la farcitura della brioche le creme più usate sono la confettura, la crema pasticcera e la crema di cioccolato.

Etimologia

La brioche, Jean-Baptiste-Siméon Chardin, 1763

Il termine brioche, adattato in italiano in 'brioscia', deriva dal normanno brier, ossia 'impastare' (in francese, broyer).[7] La stessa radice si trova nel nome pain brié, che indica un pane tradizionale della Normandia.

Il primo utilizzo noto del termine brioche in francese risale al 1404.[8][9] L'origine normanna è assegnata da Cotgrave nel suo Dictionarie of the French and English Tongues del 1611.[10]

La prima occorrenza certa di brioscia in italiano è in un testo di cucina edito a Roma nel 1808 (L'Apicio Moderno, 2ª ed.), seguito nei decenni successivi da altri testi di cucina o giornali in Toscana, Piemonte, Lombardia, Campania e Sicilia.[11][12] Il termine appare poi in un giornale napoletano del 1866, in un contesto nel quale si capisce che è un dolce che si consuma in caffetteria.[13] Dal 1887, brioscia è attestato come d'uso corrente nel napoletano, mentre la prima attestazione della forma non adattata brioche in italiano è del 1905.[14]

Origini

Natura morta con brioche, frutta e verdura, Anne Vallayer-Coster, 1775

La brioche, nella sua ricetta attuale, nacque in Normandia nel XVI secolo, mentre il suo impasto (la pâte à brioche) risale al Medioevo.[15]

In Francia si sviluppò come «una sorta di pane arricchito fin dall'antichità da generazioni di panettieri, poi di pasticceri... con un po' di burro, un po' di uova, zucchero venuto dopo... si sviluppò dal pane benedetto [pain bénit] che via via divenne di migliore qualità, sempre più costoso, sempre meno pane; fino a diventare la gustosa brioche».[16]

Durante il regno di Luigi XIV, i panettieri cominciarono a produrre brioche con una quantità sempre maggiore di burro.[9] Per chi ne aveva le possibilità economiche, «dal tempo di Luigi XIV in poi..., il burro, in ampio utilizzo perlomeno nella metà settentrionale della Francia, era il segreto per fare le brioche».[17] A Gisors, in Normandia, nei giorni di mercato si producevano fino 250-300 kg di brioche".[18]

La prima ricetta di una delle varianti più note, la brioche à tête o brioche parisienne, è datata al 1742.[9]

Varianti

In Italia

Una brioscia siciliana

Il termine brioche viene comunemente usato nelle regioni dell'Italia settentrionale per indicare il cornetto. Tale uso è scorretto, in quanto cornetto e brioche sono due dolci diversi per impasto e soprattutto per forma.[1][19]

Caratteristica della Sicilia è una versione di brioche assai simile a quella parigina. È detta brioscia cû tuppu perché tipicamente dotata di una sorta di protuberanza (tuppu significa chignon).

Secondo alcuni autori la brioche à tête sarebbe stata introdotta nel Sud Italia ai primi dell'Ottocento, al tempo delle guerre napoleoniche.[20][21][22] Sarebbe stata poi adattata e arricchita dalla tradizione siciliana. La versione siciliana si differenzia dalla brioche à tête per alcuni ingredienti e per la preparazione che rende l'alveolatura più compatta. Originariamente la brioscia veniva preparata con lo strutto[23][24], poiché il burro era un ingrediente troppo costoso, quindi utilizzato solo dalle famiglie benestanti. Oggi invece è più comune trovarla a base di burro, dato che questo è più leggero e meno grasso dello strutto. A seconda delle località si possono notare sostanziali differenze.[25] Nel messinese solitamente è più morbida e lievitata; nel catanese ha una consistenza maggiore ed è meno lievitata. Nel salentino è di forma semisferica leggermente schiacciata, che si distingue dalla brioche classica o dal cornetto sia per la pasta più compatta sia per gli ingredienti e la preparazione.

La brioscia siciliana è servita spesso in accompagnamento alla granita o farcita di gelato.[26] A volte, le brioche col gelato vengono anche insaporite con ingredienti dolci come il latte di mandorla o la panna montata. In Sicilia, le brioche col tuppo farcite sono considerate un classico alimento estivo, e si mangiano a colazione assieme al caffè e al cappuccino.[27][28][29]

Sebbene siano considerate un simbolo della pasticceria siciliana, le brioche con il gelato sono oggi diffuse in tutta Italia.[29] A San Pancrazio, una frazione di Montespertoli, nella città metropolitana di Firenze, si festeggia la sagra della brioche con gelato.[30] Note in tutto il mondo, le brioche con il gelato fungono da spuntino e dessert in alcune località degli USA.[27][28][31]

Nel mondo, ci sono preparazioni simili alla brioscia con il gelato siciliana. I venditori ambulanti filippini vendono i gelati sorbetes dentro il pane pandesal.[32] Il bánh mì kẹp kem del Vietnam è pane bánh mì tagliato in due, farcito con gelato e insaporito con le arachidi tritate.[33]

Citazioni

La più celebre citazione della brioche è stata falsamente attribuita a Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena, che, a proposito del popolo sollevato nella cosiddetta "guerra delle farine", causata dalla scarsità del raccolto e dall'alto prezzo dei grani, avrebbe esclamato: «Se non hanno pane, che mangino brioches!». In realtà la frase fu scritta da Rousseau nelle Confessioni, in riferimento ad un evento del 1741, quando Maria Antonietta non era ancora nata.[34]

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Note

  1. ^ a b brioche, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 agosto 2016.
  2. ^ brioscia, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 16 agosto 2016.
  3. ^ Voce brioscia del Grande Dizionario Italiano online.
  4. ^ Brioscia, in Grande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.
  5. ^ Brioche, su cibo360. URL consultato il 15 giugno 2016.
  6. ^ autori vari, Dizionario delle cucine regionali italiane, Slow Food, 2010, p. 479.
  7. ^ brioche, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  8. ^ Brioche, in Le Trésor de la Langue Française informatisé, Analyse et Traitement Informatique de la Langue Française. URL consultato il 19 giugno 2011.
  9. ^ a b c (EN) Courtney Traub, French Brioche: Short History of a Popular Sweet Bread, su parisunlocked.com, 3 agosto 2021.
  10. ^ A rowle, or bunne, of spiced bread
  11. ^ Brioche s.f., su L'Atlante della lingua e dei testi della cultura gastronomica italiana dall’età medievale all’Unità, vocabolario.atliteg.org, Università degli Studi di Siena. URL consultato il 12 novembre 2024.
  12. ^ Iride Valenti, Francesismi nel lessico culinario siciliano, 2005, p. 83.
  13. ^ Le cchiaje de lu paese, in Lu Trovatore, n. 82, 13 novembre 1866, p. 2.
  14. ^ Panzini, DELI brioche
  15. ^ Pasticceria Marco e Renata Benincasa, Brioche col “tuppo”, con la granita è la colazione perfetta, su pasticceriamarcobenincasa.it, 10 gennaio 2019.
  16. ^ (FR) Maguelonne Toussaint-Samat, La très belle et très exquise histoire des gâteaux et des friandises, Flammarion, 2004, pp. 189-192, ISBN 978-2-08-200828-0.
  17. ^ (EN) Maguelonne Toussaint-Samat, A History of Food, Blackwell Reference, 1992, p. 243, ISBN 978-0-631-17741-8.
  18. ^ (FR) Prosper Montagné e Alfred Gottschalk, Larousse gastronomique, Larousse, 1938, p. 244, ISBN 978-0-600-32390-7.
  19. ^ Alessandro Pirollo, Non si chiama brioche, si chiama cornetto, in www.lacucinaitaliana.it.
  20. ^ Pasticceria Marco e Renata Benincasa, Brioche col “tuppo”, con la granita è la colazione perfetta, su pasticceriamarcobenincasa.it, 10 gennaio 2019.
  21. ^ Che mangino croissant, o cornetti, o brioche, in Il Post, 16 novembre 2023.
  22. ^ Le brioche col “tuppo” messinesi: un capolavoro dolce della Sicilia, su tempostretto.it. URL consultato il 24 settembre 2023.
  23. ^ Cronaca di una ricetta: quando brioche fa rima con strutto, su agricampingsophia.it. URL consultato il 5 dicembre 2022.
  24. ^ Ricetta brioches siciliane, quella originale con tuppo (e lo strutto), su informacibo.it, 4 luglio 2022.
  25. ^ Storia della Brioscia [collegamento interrotto], su pasticceriadipietro.it.
  26. ^ La brioche con gelato a Reggio Emilia. Focaccine d’autore alla Cremeria Capolinea di Simone De Feo, su gamberorosso.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
  27. ^ a b Fresche bontà, Edizioni Gribaudo, 2010, p. 31.
  28. ^ a b Mimi Sheraton Falcone, 1000 Cibi da provare nella vita - La bibbia dei sapori della decana del food writing americano, Rizzoli, 2015, "Brioche con gelato".
  29. ^ a b Brioche con gelato: curiosità, origini e caratteristiche, su paginegialle.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
  30. ^ Danilo Papi, I luoghi del Gallo Nero. In viaggio con un Chiantigiano - Dal Chianti fiorentino verso Firenze, Siena, San Gimignano, Certaldo e Volterra, GoWare, 2018, "San Casciano in Val di Pesa".
  31. ^ La brioche con gelato a Reggio Emilia. Focaccine d’autore alla Cremeria Capolinea di Simone De Feo, su gamberorosso.it. URL consultato il 3 marzo 2022.
  32. ^ (EN) Keso Ice Cream, su atlasobscura.com. URL consultato il 3 marzo 2022.
  33. ^ (VI) Sài Gòn: Mua 'vé về tuổi thơ' với bánh mì kẹp kem siêu rẻ, su afamily.vn. URL consultato il 3 marzo 2022.
  34. ^ Evelyne Lever, Maria Antonietta - L'ultima regina, Milano, BUR Biografie, 2007, pp. 422-423, ISBN 978-88-17-00940-9.

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