Originario di una ricca famiglia di possidenti agricoli avente sede a Perignano, in provincia di Pisa, Sanminiatelli fu un produttore di vini "prestato", come diceva lui, "alla letteratura". Collaborò alla rivista L'Italia futurista e, con Enrico Prampolini, nel 1917 fondò la rivista Noi.[1] Si laureò in Giurisprudenza a Siena.
Le sue opere sono impregnate di un forte lirismo autobiografico e molto legate alla sua terra, la Toscana (e le Colline Pisane di Lari in particolare), dalla quale si staccò solo di rado, per compiere alcuni viaggi, le cui note confluirono nei suoi pregevolissimi diari e in alcuni saggi, nei quali egli diede prova di un raro rigore documentario. Fu anche noto per la sua attività di disegnatore.
Ebbe ruoli direttivi nella Società Dante Alighieri.
La sua produzione letteraria comprende romanzi, diari, elzeviri. Quanto più la sua scrittura si va allontanando dal bozzettismo delle prime opere, tanto più riesce a esprimere «le disposizioni alla inquietudine, alla rivolta, alla insoddisfazione che caratterizzano l'uomo del medio Novecento.»[2] Ciò appare più chiaro ed esplicito nelle opere d'impronta diaristica e, in particolare, nei diari Il Permesso di vivere (1963) e Quasi un uomo (1968). Anche i romanzi migliori riflettono peraltro un dissidio evidente, come quello che logora il personaggio Gianni Macchia, l'inibito epperò lucido protagonista del romanzo Le proibizioni (1954).
Non mancano i giudizi limitativi, se non negativi, della critica. Ad esempio, secondo Giorgio Bàrberi Squarotti, il suo «compiaciuto gusto della lingua finisce spesso per determinare una certa monotonia di ritmo narrativo.»[3]
Il viaggiatore sedentario, Firenze, Vallecchi, 1953.
Pisa e la sua terra, Pisa, EPT, 1960.
Vita di Michelangelo, Roma, Canesi, 1965.
Note
^Fonte: Dizionario biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana.
^Guido Di Pino, Bino Sanminiatelli, in Letteratura italiana - I Contemporaneivolume terzo, Milano, Marzorati, 1973, p. 246.
^Giorgio Bàrberi Squarotti, in Grande dizionario enciclopedico, volume undicesimo, Torino, UTET, p. 414.
^Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).